LA TENDENZA
Un filtro. Che copre insicurezze, nasconde difetti, esalta la fluidità,

Venerdì 10 Agosto 2018
LA TENDENZA
Un filtro. Che copre insicurezze, nasconde difetti, esalta la fluidità, porta con sé eleganza, ma anche praticità, svela e vela senza eccedere e dona grazia e bellezza a chi è in forma smagliante, ma anche a chi ha saltato un po' (troppe) lezioni in palestra. Inutile cercare sull'app di Instagram: il prodigioso filtro in questione è un capo che un po' tutte hanno nel loro armadio.
LE PIETRE
Si tratta del caftano, duttile indumento nato dall'intreccio tra tessuto e voglia di vacanza. La variante estiva e spensierata del classico tubino nero, in fin dei conti. Ogni tunica o camicione che dir si voglia ha la sua estimatrice e il fisico sul quale funziona di più. A cominciare da quelli in cotoni multicolor per finire con altri ornati di pietre, ricamati o in preziosi pizzi. C'è chi ama aggiungere una cintura in vita o una collana etnica chi lo preferisce nella versione basica a piedi nudi sulla sabbia. Se si vuole accessoriarlo meglio sandali bassi, anche gioiello, e una borsa piccola o di paglia. Trasformista per antonomasia, il caftano può essere anche annodato in vita, indossato su leggings, pantaloncini e jeans, quasi fosse un'enorme camicia che mette aria tra il corpo e il resto del mondo.
Questa tunica ha origini assai lontane: si narra nel 600 a.C. in Persia. Fino all'Ottocento le sue sontuose versioni erano offerte in dono ai notabili in visita nei paesi orientali, ma fu Diana Vreeland, la leggendaria direttrice di Vogue America, negli anni Cinquanta, a scoprirlo durante un viaggio in Marocco e a sdoganarlo negli Stati Uniti grazie a una serie di servizi fotografici e di apparizioni con addosso quell'abito di cui aveva riempito i bauli del ritorno. Yves Saint Laurent lo trasformò in un capo d'alta moda, che divenne in un attimo il preferito della mondanità più snob. Testimone la sua eterea e dannata musa Talitha Getty, fotografata nel 1967 sul tetto della sua casa di Marrakech di caftano abbigliata e adornata con vistosi gioielli dal sapore orientale.
Da allora fu fashion mania, per altri stilisti, che considerano ancora oggi quelli scatti molto ispiranti, e per il popolo della moda, a iniziare da icone di stile come Jackie Kennedy, Elizabeth Taylor, Joan Baez, Marella Agnelli e Grace Kelly. Oggi Ermanno Scervino ne inventa di preziosi, in tessuti leggeri e macramè, corti o lunghi e vagamente aderenti, con o senza rouche. Blumarine lo stringe leggermente sopra la vita donandogli una solhouette vagamente stile impero in micro pois. Hermés ne dà una lettura svolazzante e ricercata, che profuma di terre lontane.
I RICAMI
Yamamay si affaccia sul Mediterraneo come da una terrazza della costiera amalfitana: punto forte il lino a righe bianche e azzurre e una smodata voglia di leggerezza. Tod's inventa una doppia casacca molto cittadina, mentre Dolce&Gabbana si affidano alle stampe delle maioliche del Sud. Garbati ed estremamente fluidi sono i modelli proposti da Tory Burch, movimentati da ricami e da qualche nappa tono su tono. Calzedonia ne propone di corti, adatti al bordo piscina o al bar della spiaggia, e di più lunghi simili a vestiti per il giorno. Il modello di Antonelli è un soffio di vento caldo del Sahara, in una tonalità mattone e leggermente trasparente che si sposa benissimo con le carnagioni dolcemente dorate dal sole.
Anna Franco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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