LA STORIA
La più cara costa 390 euro, più le spese di spedizione. Incastonato

Venerdì 18 Maggio 2018
LA STORIA
La più cara costa 390 euro, più le spese di spedizione. Incastonato al centro di un reliquiario in legno del Settecento, è un frammento osseo di Sant'Antonio da Padova. O così, almeno, si legge nella scarna descrizione che su Ebay, il più importante sito di aste on line, accompagna la vendita della reliquia del Santo postata sulla pagina del sito da un oscuro venditore di Adret, poche migliaia di anime in un paesino della Valle d'Aosta al confine con la Francia.
UNA RELIQUIA ONLINE
Tecnicamente, a seguire i dettami con cui la Chiesa cattolica cataloga i resti terreni dei santi, si tratterebbe di una reliquia ex ossibus cioè parte dello scheletro di Antonio da Lisbona -, manca però il sigillo di ceralacca che autentica la reliquia. Cosa non da poco, anche se certo non è questa piccola assenza a stoppare un mercato che sembra fiorente. Perché quel frammento osseo da 390 euro, con annesso reliquiario, non è la sola traccia terrena del Santo messa in vendita su Ebay. Meno della metà, 150 euro più le spese di spedizione, servono per accaparrarsi un altro frammento ex ossibus custodito in una medaglietta lignea che si apre: è un'immagine di Gesù bambino e contiene anche un frammento di ossa di Sant'Antonio da Padova.
MERCATO FIORENTE
Un frammento osseo, arrivato chissà come nelle mani di un oscuro venditore di Barbara, in provincia di Ancona. Cento euro sono invece il prezzo per un rosario in argento, ora nelle mani di una persona a Sant'Agata di Battiati, in provincia di Catania, che attaccato alla corona porta una medaglietta e una non meglio precisata reliquia del Santo. Poco meno, 90 euro, servono poi per aggiudicarsi un tondo dell'Ottocento con un frammento di reliquia anch'essa indefinita di Sant'Antonio, da pagare con carta di credito o metodo PayPal ad un venditore di Napoli. Che, si legge sul suo profilo, fa parte dei commercianti top della community di Ebay. Con 59,99 euro ci si può aggiudicare un reliquiario che contiene un pezzetto di stoffa entrato in contatto con un oggetto appartenuto a Sant'Antonio: si tratta, per dirla con le parole del Vaticano, di una reliquia ex indumentis, che, in linea teorica, potrebbe essere anche un pezzo delle vesti del Santo. Cosa sia però, di preciso, il venditore non lo spiega nella descrizione, anche qui scarna, legata alla reliquia messa in vendita.
PREZZI MODICI
Il prezzo poi scende con l'aumentare della disponibilità delle reliquie. Trenta euro (e altri 5,45 di spese di spedizione) bastano quindi per portarsi a casa un santino, con la classica raffigurazione di Antonio che regge il Bambino, su cui è incastonato, si legge, un pezzetto di stoffa toccata da Sacra Lingua. Come e dove, non è dato sapere dal momento che la ceralacca di autentica della reliquia è assente. Ma per chi volesse risparmiare qualche euro, ecco che un oggetto simile (santino e pezzo di stoffa toccato da una delle reliquie canoniche del santo che ha reso Padova famosa in tutto il mondo) si può avere spendendo 2,39 pound inglesi, cioè 2,71 euro. A metterlo in vendita è un battitore d'aste inglese che nella pagina dice di averne già spedite 10 e di poterne vendere altre dieci. Uno stock, insomma.
RELIQUIE VARIE
Sono questo tipo di oggetti i più battuti nel mercato on line di seconda mano di Ebay. Una medaglietta con in bassorilievo Antonio e il Bambino e, dietro, un pezzo di stoffa toccato da una reliquia si può comprare a 9,99 euro. Ricordo simile a tanti di quelli messi in vendita su Ebay. Anche perché Sant'Antonio, in questa classifica del tutto speciale, è secondo solo a San Padre Pio da Pietralcina: basti pensare che un solo capello del frate di San Giovanni Rotondo vale 200 euro mentre un pezzo della sciarpa arriva fino a 350 euro. E San Leopoldo Mandic? L'altro santo padovano è poco presente nel mercato di internet. Il prezzo più alto per un frammento della tonaca del santo-confessore è di 17,90 euro. Più o meno il costo di un'immagine che raffigura il Santo.
IL DIVIETO
Ma è normale trovare reliquie in vendita on line? Il Codice di Diritto Canonico del 1983 proibisce la vendita delle reliquie. Posizione ribadita dalla Santa Sede con un'Istruzione pubblicata nel 2017 dove si afferma che sono assolutamente proibiti il commercio (ossia lo scambio di una reliquia in natura o in denaro) e la vendita delle reliquie (ossia la cessione della proprietà di una reliquia dietro il corrispettivo di un prezzo), nonché la loro esposizione in luoghi profani o non autorizzati. Prescrizione che i siti d'aste non rispettano, ovvio.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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