LA STORIA
È appena ripartita l'attesa ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade: sei episodi che, dalla scorsa domenica fino al 19 maggio, dovrebbero mettere la parola fine a una delle serie più acclamate della televisione (l'esordio ha superato ogni record per le pay tv del Regno Unito, con 3,4 milioni di spettatori). Il Trono di Spade è la storia di un mondo estremamente multiforme, di ambientazione medievale ma con un gusto fantasy, con diversi regni in lotta tra loro, fra rivalità dinastiche, antipatie, gelosie e incesti. Per avere un'opera dello stesso genere con una struttura così complessa occorre scomodare Tolkien di cui George R.R. Martin, l'autore della saga Cronache del ghiaccio e del fuoco a cui la serie tv si rifà, è un grande appassionato. Tuttavia, Tolkien era un medioevalista esperto mentre Martin è uno scrittore di fantascienza e fantasy che si è documentato - a lungo - per trovare le referenze che gli sarebbero servite.
I RIFERIMENTI
Gli appassionati della saga si sono sbizzarriti cercando le sue ispirazioni nella storia medioevale, tra cui la somiglianza tra la lotta per il controllo di Westeros e l'Inghilterra della Guerra delle Due Rose, una contesa dinastica combattuta nella seconda metà del 400, oppure fra la decadente Valyria e l'impero romano dopo la capitolazione.
Anche i molteplici protagonisti che popolano la storia sono stati spesso associati a personaggi storici, la rivista Esquire azzardò una galleria in cui appaiava, fra gli altri, il sanguinario re Joffrey Baratheon a Caligola e il nano Tyrion Lannister all'imperatore romano Claudio, fisicamente menomato. Ma è la figura della bionda regina Daenerys Targaryen a dare alcuni appigli precisi che sono stati notati dagli appassionati nei blog dedicati alla saga: il suo doppio storico è Galla Placidia, una donna dalla vita inimitabile. Entrambe consegnate in spose a re barbari, entrambe furono capaci di ammaliarli, manipolarli e risorgere dalla sconfitta e dalla tragedia.
Galla Placidia era figlia di Teodosio I e sorella del suo successore, l'imperatore Onorio che, per vigliaccheria, regnava dall'inespugnabile Ravenna immersa nella laguna, mentre lei abitava nel palazzo imperiale di Roma, sul colle Palatino. Erano anni tremendi per l'impero, con i barbari che sciamavano indisturbati per i suoi territori, ma Onorio non sembrava curarsene. Nascosto nel suo rifugio ben protetto, lasciò persino che l'esercito dei visigoti assediasse impunemente Roma per ben due anni senza mandare nessun esercito. Era la fine d'agosto del 410 d.C. quando i barbari fecero irruzione nella città attonita e spaventata, in balia del nemico dopo ottocento anni di inviolabilità. Rimasero dentro le mura per tre giorni, poi ripartirono carichi dei tesori dei templi e degli aristocratici, e accompagnati da una prigioniera illustre: Galla Placidia.
GUERRIERI NOMADI
A Daenerys Targaryen dovrebbero fischiare le orecchie a sentire la storia della principessa romana, lei che fu venduta dal fratello al re dei guerrieri nomadi dothraki, il khal Drogo, per assicurarsi le truppe con cui partire alla riconquista del regno di suo padre.
Galla Placidia passò ben sei anni prigioniera dei visigoti ma, come Daenerys, non era una vittima, era una protagonista. Al seguito della carovana nomade composta da un popolo intero, guerrieri, vecchi e famiglie che migravano ormai da quarant'anni vivendo sui carri, Galla Placidia seppe usare l'intelligenza e la sua posizione per ribaltare la situazione. Nel gennaio del 414 d.C., a sorpresa, sposò a Narbona il re dei visigoti, Ataulfo. Gli storici dell'epoca escludono la coercizione, anzi, sottolineano che fu il marito a piegarsi alle usanze di Galla Placidia. Il soldato barbaro smise i ruvidi abiti di pelliccia e le armi per presentarsi alla cerimonia elegantemente vestito in tunica bianca, alla romana. Il suo dono di nozze fu presentato alla sposa da cinquanta giovinetti in abiti di seta su eleganti vassoi: oggetti d'oro e pietre preziose, i tesori rapinati a Roma. Praticamente Galla Placidia, da prigioniera, si faceva restituire il bottino del saccheggio. Qui riappare Daenerys che, usando il suo fascino, riuscì a entrare nelle grazie del rozzo marito Drogo e manipolarlo, diventando la potente regina dei dothraki, così come Galla Placidia aveva appena aggiunto ai già tanti titoli che possedeva (nobilissima, nipote, figlia e sorella di imperatori) quello di regina dei visigoti.
Ma quando entrambe stavano cominciando una nuova vita, l'idillio si spezzò. Daenerys perse il figlio che portava nella pancia, Rhaego, e il marito entrò in un coma vegetativo indotto da un incantesimo per vendetta. Parallelamente, sedici secoli fa Galla Placidia vedeva spegnersi il primogenito di appena pochi mesi e il marito Ataulfo veniva assassinato in una congiura di nobili visigoti scontenti del suo legame con la principessa romana.
I CAVALIERI
Le due regine avevano perso tutto e, ripudiate e umiliate, vagavano per terre lontane e ignote, ma entrambe scortate da cavalieri a loro fedeli: Daenerys difesa dal prode Jorah Mormont, Galla Placidia invece conservò uno dei lasciti di Ataulfo, una scorta personale di guerrieri barbari che la seguirono persino quando venne liberata e poté tornare in Italia, entrando con lei nel palazzo imperiale di Ravenna e restando con lei negli anni a venire.
La continuazione della vita avventurosa di Galla Placidia la conosciamo: pochi anni dopo diventò imperatrice, prima come moglie di Costanzo III, che detestava, e poi alla morte del marito e di Onorio, reggente lei stessa per conto del figlio Valentiniano III. Fu l'unica donna che abbia regnato sull'impero romano.
Per conoscere invece il destino di Daenerys Targaryen e sapere se, come Galla Placidia, arriverà al trono dovremo aspettare fino alla fine di maggio, quando finalmente vedremo se il cerchio sulla vita delle due regine si chiuderà insieme, così come è nato.
Giorgio Pirazzini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA È appena ripartita l'attesa ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade: sei episodi che, dalla scorsa domenica fino al 19 maggio, dovrebbero mettere la parola fine a una delle serie più acclamate della televisione (l'esordio ha superato ogni record per le pay tv del Regno Unito, con 3,4 milioni di spettatori). Il Trono di Spade è la storia di un mondo estremamente multiforme, di ambientazione medievale ma con un gusto fantasy, con diversi regni in lotta tra loro, fra rivalità dinastiche, antipatie, gelosie e incesti. Per avere un'opera dello stesso genere con una struttura così complessa occorre scomodare Tolkien di cui George R.R. Martin, l'autore della saga Cronache del ghiaccio e del fuoco a cui la serie tv si rifà, è un grande appassionato. Tuttavia, Tolkien era un medioevalista esperto mentre Martin è uno scrittore di fantascienza e fantasy che si è documentato - a lungo - per trovare le referenze che gli sarebbero servite.
I RIFERIMENTI
Gli appassionati della saga si sono sbizzarriti cercando le sue ispirazioni nella storia medioevale, tra cui la somiglianza tra la lotta per il controllo di Westeros e l'Inghilterra della Guerra delle Due Rose, una contesa dinastica combattuta nella seconda metà del 400, oppure fra la decadente Valyria e l'impero romano dopo la capitolazione.
Anche i molteplici protagonisti che popolano la storia sono stati spesso associati a personaggi storici, la rivista Esquire azzardò una galleria in cui appaiava, fra gli altri, il sanguinario re Joffrey Baratheon a Caligola e il nano Tyrion Lannister all'imperatore romano Claudio, fisicamente menomato. Ma è la figura della bionda regina Daenerys Targaryen a dare alcuni appigli precisi che sono stati notati dagli appassionati nei blog dedicati alla saga: il suo doppio storico è Galla Placidia, una donna dalla vita inimitabile. Entrambe consegnate in spose a re barbari, entrambe furono capaci di ammaliarli, manipolarli e risorgere dalla sconfitta e dalla tragedia.
Galla Placidia era figlia di Teodosio I e sorella del suo successore, l'imperatore Onorio che, per vigliaccheria, regnava dall'inespugnabile Ravenna immersa nella laguna, mentre lei abitava nel palazzo imperiale di Roma, sul colle Palatino. Erano anni tremendi per l'impero, con i barbari che sciamavano indisturbati per i suoi territori, ma Onorio non sembrava curarsene. Nascosto nel suo rifugio ben protetto, lasciò persino che l'esercito dei visigoti assediasse impunemente Roma per ben due anni senza mandare nessun esercito. Era la fine d'agosto del 410 d.C. quando i barbari fecero irruzione nella città attonita e spaventata, in balia del nemico dopo ottocento anni di inviolabilità. Rimasero dentro le mura per tre giorni, poi ripartirono carichi dei tesori dei templi e degli aristocratici, e accompagnati da una prigioniera illustre: Galla Placidia.
GUERRIERI NOMADI
A Daenerys Targaryen dovrebbero fischiare le orecchie a sentire la storia della principessa romana, lei che fu venduta dal fratello al re dei guerrieri nomadi dothraki, il khal Drogo, per assicurarsi le truppe con cui partire alla riconquista del regno di suo padre.
Galla Placidia passò ben sei anni prigioniera dei visigoti ma, come Daenerys, non era una vittima, era una protagonista. Al seguito della carovana nomade composta da un popolo intero, guerrieri, vecchi e famiglie che migravano ormai da quarant'anni vivendo sui carri, Galla Placidia seppe usare l'intelligenza e la sua posizione per ribaltare la situazione. Nel gennaio del 414 d.C., a sorpresa, sposò a Narbona il re dei visigoti, Ataulfo. Gli storici dell'epoca escludono la coercizione, anzi, sottolineano che fu il marito a piegarsi alle usanze di Galla Placidia. Il soldato barbaro smise i ruvidi abiti di pelliccia e le armi per presentarsi alla cerimonia elegantemente vestito in tunica bianca, alla romana. Il suo dono di nozze fu presentato alla sposa da cinquanta giovinetti in abiti di seta su eleganti vassoi: oggetti d'oro e pietre preziose, i tesori rapinati a Roma. Praticamente Galla Placidia, da prigioniera, si faceva restituire il bottino del saccheggio. Qui riappare Daenerys che, usando il suo fascino, riuscì a entrare nelle grazie del rozzo marito Drogo e manipolarlo, diventando la potente regina dei dothraki, così come Galla Placidia aveva appena aggiunto ai già tanti titoli che possedeva (nobilissima, nipote, figlia e sorella di imperatori) quello di regina dei visigoti.
Ma quando entrambe stavano cominciando una nuova vita, l'idillio si spezzò. Daenerys perse il figlio che portava nella pancia, Rhaego, e il marito entrò in un coma vegetativo indotto da un incantesimo per vendetta. Parallelamente, sedici secoli fa Galla Placidia vedeva spegnersi il primogenito di appena pochi mesi e il marito Ataulfo veniva assassinato in una congiura di nobili visigoti scontenti del suo legame con la principessa romana.
I CAVALIERI
Le due regine avevano perso tutto e, ripudiate e umiliate, vagavano per terre lontane e ignote, ma entrambe scortate da cavalieri a loro fedeli: Daenerys difesa dal prode Jorah Mormont, Galla Placidia invece conservò uno dei lasciti di Ataulfo, una scorta personale di guerrieri barbari che la seguirono persino quando venne liberata e poté tornare in Italia, entrando con lei nel palazzo imperiale di Ravenna e restando con lei negli anni a venire.
La continuazione della vita avventurosa di Galla Placidia la conosciamo: pochi anni dopo diventò imperatrice, prima come moglie di Costanzo III, che detestava, e poi alla morte del marito e di Onorio, reggente lei stessa per conto del figlio Valentiniano III. Fu l'unica donna che abbia regnato sull'impero romano.
Per conoscere invece il destino di Daenerys Targaryen e sapere se, come Galla Placidia, arriverà al trono dovremo aspettare fino alla fine di maggio, quando finalmente vedremo se il cerchio sulla vita delle due regine si chiuderà insieme, così come è nato.
Giorgio Pirazzini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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