LA STORIA
Chissà se tra i Millennial qualcuno l'ha sentita nominare. Se

Venerdì 23 Agosto 2019
LA STORIA Chissà se tra i Millennial qualcuno l'ha sentita nominare. Se
LA STORIA
Chissà se tra i Millennial qualcuno l'ha sentita nominare. Se tra qualche appassionato di teatro o di cinema c'è qualche passaggio che riporti il nome di Paola Borboni alla ribalta. Il nome di Paola Borboni (iscritta all'anagrafe come Paolina) mi è venuto agli occhi oggi sfogliando appunti sui colori, precisamente sul viola, così inviso agli attori e alla gente di spettacolo, accusato di portare sfortuna, e così prepotentemente tornato oggi alla ribalta della moda attuale.
Oggi nella moda il viola, bellissimo e sdoganato dall'incivile accusa di jettatore è il colore più cavalcato da collezioni griffate, accessori, persino per qualche capo di moda maschile. Viola per fantasie fiorite negli abiti più freschi dell'estate, viola i grandi cappelli di paglia, viola sandali e scarpe da gran sera.
Ma per Paola Borboni, quel viola assunse significati anche pesanti nel rapporto con Il pubblico per l'attrice che percorse nel successo un intero secolo : nata il primo giorno del Novecento (l'1 gennaio 1900), a Golese di Parma: un fatto che l'autorizzava a definirsi la donna del secolo..
GLI SCANDALI
Attrice anche di cinema, interprete di tante fiction televisive, il suo carattere ribelle ebbe ragione del regime quando imponeva per le donne modestia e pudori, mostrandosi a seno nudo nel film Alga marina e recitando in Diana al bagno completamente nuda, il corpo protetto solo da un velo trasparente. Scandalo più vivace comunque fu quando nel 1972 accettò - settantaduenne - di sposarsi con il trentaduenne Bruno Vilar (Bruno Villaraggio, poeta, scrittore, mimo e attore presente nella sua compagnia teatrale), di quarant'anni più giovane. La cerimonia si svolse nel dicembre 1972 nella chiesa di un paesino bergamasco alla presenza di stampa gossip, gente di spettacolo, attori, registi, curiosi in attesa di sentirle pronunciare il sì a mezza voce, dosato con sapiente teatralità e sguardo innamorato. Ma non bastava alla Borboni lo scandalo di un matrimonio così cronologicamente scompensato. La cosa più insolente per il mondo dello spettacolo fu la scelta dell'abito da sposa: un peplo che si arrampicava a coprirle i capelli, fasciante e prezioso, di intensissimo color .prugna (lei volle che la stampa scrivesse prugna) ma in realtà per tutti era chiaramente viola. Era la sfida contro la superstizione
Luciana Boccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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