LA SCELTA
Sono soli e al buio. E chissà ancora per quanto non potranno dialogare

Domenica 17 Gennaio 2021
LA SCELTA Sono soli e al buio. E chissà ancora per quanto non potranno dialogare
LA SCELTA
Sono soli e al buio. E chissà ancora per quanto non potranno dialogare con i visitatori, rimanendo nel silenzio assurdo, irreale, che ormai da quasi tre mesi regna in quelle sale, che dovevano essere piene di visitatori. Almeno 5mila la settimana, come era avvenuto nei primi, e unici, 21 giorni di apertura, per arrivare ai 120mila finali alla data di chiusura prevista per l'11 aprile. Il Covid invece ha imposto un altro copione, ben più triste, catastrofico anche dal punto di vista economico, e quindi gli 82 capolavori di Van Gogh in mostra del 10 ottobre al Centro San Gaetano di Padova, resteranno ancora in clausura. Però Marco Goldin, curatore della rassegna I colori della vita, e uno dei più autorevoli esperti del Maestro olandese, nonostante lo sconforto per il perdurare della chiusura forzata, vuole tenere accesa una fiammella sulla rassegna e quindi domani alle ore 21, sulla pagine facebook e sul sito di Linea d'ombra manderà in onda in diretta dagli spazi espositivi patavini, blindati e sorvegliati dalla guardie armate, un grande racconto dal vivo, intitolato Van Gogh. Sei quadri, sei storie. Sarà un evento curato nei particolari, con varie telecamere dedicate e luci adeguate alla circostanza, in modo che la qualità della visione sia al massimo livello. E suggestivo, quanto quelli dedicati a Van Gogh che lo storico dell'arte aveva proposto durante il primo lockdown: 22 le puntate in due mesi, con 2 milioni di visualizzazioni. Un successo replicato anche negli appuntamenti di novembre e dicembre, con migliaia di spettatori che da tutta Italia si sono collegati.
LE MOTIVAZIONI
Goldin non nasconde il suo sconforto per il protrarsi dello stop e neppure il fatto che per Linea d'ombra la situazione economica sia difficilissima, considerato che la chiusura forzata si traduce in una perdita molto importante ogni mese. Nonostante questo, però, vuole continuare a parlare di pittura, a raccontarla e a scriverne. «Ho deciso - ha osservato - di offrire un nuovo segno di bellezza e desidero farlo dall'interno della mostra meravigliosa Van Gogh. I colori della vita, rimasta aperta a Padova solo per tre settimane a ottobre e che poi ha dovuto chiudere per le conseguenze dell'emergenza sanitaria. È un vero dolore per me attraversare quelle sale vuote quando vado con i restauratori a controllare lo stato di conservazione dei dipinti e dei disegni. È, quella solitudine dei capolavori, il segno tangibile del tempo disastroso che stiamo vivendo».
L'amara constatazione e la difficoltà del momento, però, non lo inducono a spegnere i riflettori sulla straordinaria rassegna espositiva che ha allestito all'ombra del Santo. «Voglio tenere viva una fiammella - ha ribadito - per cui conto che domani ci siano tantissime persone a collegarsi con me e con i capolavori protagonisti della mostra. Farò per tutti un grande racconto. L'ho intitolato Van Gogh. Sei quadri, sei storie e la serata sarà molto ricercata anche dal punto di vista realizzativo».
Il curatore si è poi soffermato sul criterio con cui ha stabilito su quali opere effettuare l'approfondimento. «Ho scelto sei quadri compresi nella mostra, accanto ai quali parlerò, per raccontare altrettante storie su Van Gogh, la sua vita e la sua opera. E quindi sono: il meraviglioso Paesaggio al crepuscolo dell'autunno 1885 a Nuenen, poche settimane prima di lasciare l'Olanda; il celeberrimo Autoritratto con cappello di feltro grigio della fine del 1887 a Parigi; Il seminatore del giugno 1888 ad Arles, in mezzo agli assolati campi di grano. Sempre del periodo di Arles, e sempre del 1888, Il postino Joseph Roulin mi darà modo di narrare la storia di una straordinaria amicizia. Del tempo trascorso da Van Gogh nella casa di cura di Saint-Paul-de-Mausole ho scelto il mio quadro preferito dell'intera mostra, il Paesaggio a Saint-Rémy, del giugno 1889, che è una sinfonia di vento e natura. Infine, a chiudere questa strepitosa galleria, il Covone sotto un cielo nuvoloso, uno degli ultimissimi dipinti di Van Gogh, realizzato a Auvers prima della fine di luglio del 1890». «A stretto contatto con la bellezza, il destino e il respiro - ha concluso Goldin - racconterò le pagine di una vita. Quella di Vincent van Gogh».
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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