LA RIEVOCAZIONE
Il capolinea a Venezia era a San Trovaso (e San Giorgio) e dopo

Lunedì 24 Febbraio 2020
LA RIEVOCAZIONE
Il capolinea a Venezia era a San Trovaso (e San Giorgio) e dopo a Gambarare di Mira, poi verso Sandon fino a Polverara, e per San Fidenzio fino a Gorgo. Quindi San Pietro in Gù, Schiavonia, Ponso d'Este, Urbana. Da qui si attraversava la provincia di Verona - un caposaldo a Pastrengo - arrivando a Mantova. Poi ancora si raggiungeva Milano e quindi Torino. Infine Lione e Parigi. Tempo per arrivare da Venezia a Parigi? Due ore circa. Mezz'ora da Venezia a Milano; un'ora e mezza, anche meno da Milano alla capitale francese, 850 chilometri in tutto. Mezzi utilizzati: cannocchiali di qualità, penne e carta da appunti, torri elevate, (alcune costruite appositamente) e quindi l'aiuto di campanili, cime di palazzi, tra cui il Duomo di Milano, la Basilica di Superga e le torri, come quelle del Louvre.
LA SCOPERTA
Siamo nel 1810 e questo è l'anno nel quale anche a Venezia ne sono passati 210 da allora entra nella nuovissima rete di trasmissioni di notizie voluta da Napoleone. Si tratta di una specie di Internet meccanico, ma in realtà si chiama Telegrafo Chappe. È un sistema ottico, inventato dall'abate Claude Chappe che utilizza una specie di braccio meccanico nella cui cima c'è una traversa con due parti mobili, ai lati manovrate da una persona. È una rivoluzione dell'Illuminismo perché ci possono trasmettere messaggi cifrati in tempi enormemente più brevi di quanto facciano i corrieri a cavallo. Acquisendo vantaggi enormi.
Modificando la posizione della traversa e delle due braccia si possono ottenere 196 posizioni, abbastanza per trasmettere numeri, parole intere frasi codificare. Un sistema che sarà utilizzato a lungo in Francia ma anche in Germania, Russia, Spagna, Algeria, Egitto, Stati Uniti, oltre che Inghilterra e Svezia con alcune diversità nelle strutture. Fino al largo impiego nella guerra di Crimea, 1853-56. Unico difetto: non funzionava col maltempo e gli esperimenti notturni con luci diedero pessimi risultati.
Di questa straordinaria impresa rimane ormai poco e solo la paziente ricerca di decine di studiosi, soprattutto in Francia, di recente anche in Italia, ha permesso di ritrovare i resti fisici di alcuni punti da dove si ricevevano e ritrasmettevano i messaggi. Oltre a documenti, testi stampati, ricevute delle spese di manutenzione come l'importo di 72 franchi per pittura dei telegrafi e delle postazioni di San Trovaso, Saint Georges, Gambarara e Saint Don, 23 settembre 1813.
GLI ESPERIMENTI
I primi esperimenti del giovane Claude Chappe - che con la rivoluzione francese aveva perso tutti i benefici della nomina ad abate e quindi era disoccupato - cominciarono nel 1791 fino ad arrivare al 1794 quando venne trasmesso il primo dispaccio tra Parigi e Lilla, una quindicina di stazioni, controllate dal ministero della Guerra, per coprire 200 chilometri.
La Francia aveva capito l'importanza del sistema: una persona leggeva col cannocchiale le posizioni dell'asta e delle due braccia e poi ritrasmetteva dalla sua postazione in modo che un'altra (distante circa 10 chilometri o più) potesse leggere a sua volta e ripetere l'operazione. Dispacci brevi, velocità di trasmissione: un successo che fu allargato da Napoleone. Quando prese il potere in Francia esistevano giù 150 stazioni, le ampliò facendo costruire la rete che da Parigi portava a Brest, Bruxelles, Milano.
Da Parigi a Torino la linea cominciò a funzionare nel 1807; fu allungata fino a Milano nel 1809 e nello stesso anno i lavori per Venezia erano giù stati appaltati. Il primo dispaccio inviato il 20 febbraio 1810 a Milano, fu quello dell'esecuzione a morte nella cittadella di Mantova dell'eroe sudtirolese Andrea Hofer. Fu la guerra contro Germania ed Italia che accelerò lo sviluppo del telegrafo Chappe verso est. La linea poi venne prolungata dalla stazione di Venezia verso Trieste e poi lungo la costa adriatica, fino a San Benedetto del Tronto. Quel telegrafo raggiunse anche il napoletano e la Sicilia.
IL RIVALE
Nel 1845, nel momento in cui apparve il concorrente telegrafo elettrico su filo di Morse, la rete telegrafica aerea francese comprendeva sei linee che partivano da Parigi per Lilla, Calais, Brest, Straburgo, Tolone e Bayonne, più di 5mila chilometri. Le notizie arrivavano a Parigi da Lilla in due minuti, da Calais in tre minuti, da Strasburgo in sei minuti, da Brest in otto minuti, da Tolone e da Bayonne in venti minuti. Ma il destino per il sistema Chappe era segnato: nel 1851 era stato attivato un cavo sottomarino per le trasmissioni Morse tra Parigi e Londra, mentre nel 1849 funzionava la linea del telegrafo elettrico Vienna - Innsbruck - Verona e da qui Milano - Venezia.
IL RICORDO
Il telegrafo Chappe va ricordato anche perché fu teatro del compiuto primo hackeraggio dell'umanità. Nel 1833 due fratelli François e Joseph Blanc, responsabili di una società finanziaria a Bordeaux corruppero alcuni funzionari del telegrafo che trasmisero da Parigi segnali apparentemente senza significati. Erano invece indicazioni segrete sull'andamento della borsa, messaggi percepiti come errori quindi accettabili, ma attivati da loro complici. Al tempo a Bordeaux le notizie arrivavano da Parigi a cavallo, coi quotidiani, dopo 5 giorni; i Blanc sapendo tutto in anticipo specularono sui titoli diventando ricchissimi. Il successo esagerato portò a revisioni e controlli fino a quando un loro complice, sul punto di morte, raccontò ad un amico la storia. Questi cominciò dei ricatti e il trucco fu scoperto. Il processo assolse i due cyber pirati perché nessuna legge vietava l'uso privato di quel sistema.
Storia era ben nota anche ad Alexandre Dumas che la inserisce nel suo Conte di Montecristo opera che scrive 30 anni dopo. Il Conte fa inserire un dispaccio diverso proprio nel telegrafo Chappe che raggiunge la Borsa di Parigi: alla falsa notizia il suo nemico Danglars perde una notevole quantità di denaro.
Tutto come adesso: internet, notizie (vere o false) e truffe.
Adriano Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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