LA PROTESTA
VENEZIA Se da un lato c'era Sweet dreams degli Eurythmics che in

Domenica 6 Giugno 2021
LA PROTESTA VENEZIA Se da un lato c'era Sweet dreams degli Eurythmics che in
LA PROTESTA
VENEZIA Se da un lato c'era Sweet dreams degli Eurythmics che in un passaggio dice Alcuni di loro vogliono usarti, dall'altro c'era Con te partirò di Bocelli. Se i No navi si sono dati appuntamento alle Zattere, i Sì navi erano invece a San Zaccaria. Entrambi per salutare, ognuno a modo suo, la Msc Orchestra che dopo diciassette mesi è salpata da Venezia poco dopo le 16. La partenza, prevista per le 17, è stata anticipata di un'ora probabilmente per cercare di evitare problemi di ordine pubblico e ai primi movimenti dalla banchina, sono subito partite le invettive dei No navi.
I MANIFESTANTI
«Saremo sempre dalla parte di chi reclama reddito e lavoro, ma diciamo no a questo modello di monocultura. Questo è il nemico del lavoro che ha espulso il lavoro dalla città e i cittadini. Serve pluralità di lavori, è la biodiversità economica a rendere tale una città», ha annunciato Tommaso Cacciari, leader del movimento. All'avvicinarsi della nave verso il canale della Giudecca, Cacciari ha invitato il popolo dei No navi ad alzare le bandiere, far sentire la propria voce e urlare il proprio «Fuori le navi dalla laguna», seguito dal «Roviniamogli la foto a questi che si trovano sui giganti incompatibili con la città». Contestualmente è stato srotolato davanti alla lunga tavolata predisposta dagli attivisti, un cartello con scritto «Contro la monocultura turistica». Per tutta risposta, la nave ha fatto il suo passaggio scortata dalle sirene dei rimorchiatori a tutto volume. Gli attivisti si sono presentati attorno alle 15.30 con otto barche e una dozzina di persone, pian piano però il fiume è cresciuto, arrivando ai circa mille che hanno raggiunto le Zattere alle 17. La manifestazione è stata sempre serena, tranne un momento in cui, dopo il passaggio della nave, Cacciari si è scontrato in un diverbio acceso con i rappresentanti delle forze dell'ordine.
ACCORDI NON RISPETTATI
A mandare su tutte le furie l'attivista sarebbe stato un mancato rispetto di un accordo sui limiti della protesta. Ai No navi infatti sarebbe stato consentito di muoversi fino alla fermata di Spirito Santo, mentre ai Sì navi sarebbe stato riservato un tratto di canale posizionato dopo la Salute. Sei barche degli addetti ai lavori che sostengono la ripartenza delle navi sono però transitate nei pressi del ponte delle Zattere, avvicinandosi troppo a quelle dei No navi.
«Non ci credo che vi siate fatti fregare da sei coi topi, loro sono arrivati fino a qui. Io ho programmato tutto con te, la mia parola vale o no, chi è che non l'ha mantenuta?», ha urlato in faccia l'esponente del movimento al rappresentante delle forze dell'ordine. Continuando: «Quando noi diciamo che blocchiamo le navi, manteniamo la parola, quando diciamo che sarà una manifestazione tranquilla, manteniamo la parola. Oggi la questura ha permesso a sei topi della cooperativa transbagagli di venire a provocarci, sforando i divieti della questura. Quando vogliamo violare noi le norme ci vengono addosso, ci buttano l'acqua». Cacciari si è comunque detto felice per la manifestazione: «Il primo obiettivo è stato raggiunto, avere le testate giornalistiche di tutto il mondo». Non a caso, presenti, con bandiera No navi in mano, c'erano Ute e Andreas, tedeschi che hanno spiegato l'esigenza di puntare su una crescita sostenibile, compatibile con l'ecosistema, che preservi la portualità e la marittima». Quindi le ultime critiche di Cacciari sono andate al Governo: «Ha ingannato tutte le redazioni d'Europa e anche noi, che ci abbiamo creduto. E sì che saremo dovuti esser abituati a governi che dicono una cosa e ne fanno un'altra».
Da ultimo, un'apertura a un confronto con il neopresidente del Porto, Fulvio Lino De Blasio: «Mi piacerebbe incontrarlo».
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci