LA PROTESTA
MESTRE Lo avevano anticipato, e per ascoltare cosa ne pensassero

Martedì 4 Maggio 2021
LA PROTESTA
MESTRE Lo avevano anticipato, e per ascoltare cosa ne pensassero i cittadini della nuova torre in viale San Marco, ieri nell'area verde antistante l'ex cinema si sono ritrovate almeno 400 persone, provenienti da diversi quartieri. Appesi agli alberi gli striscioni no cemento e Brugnaro giù le mani dal verde, e ai lati del prato tre tavolini per la raccolta firme (500 quelle registrate) per chiedere che la delibera sul condominio di lusso di 14 piani alto 70 metri e l'annessa area commerciale di 4550 mq che dovrebbe sorgere nell'area dell'ex campo da calcio non venga votata. «Non voglio opere faraoniche ha detto Ada Rizzi, residente della zona ho un figlio di 15 anni e un altro che frequenta la scuola elementare, ed è giusto che vadano a giocare a calcetto in un impianto sportivo, anziché trovarsi di fronte all'ennesimo centro commerciale»? Accanto a lei Aldo Fattor, residente dagli anni 60: «In un contesto dove ci sono già negozi chiusi, con appartamenti Ater sigillati anche da sei anni, il nostro quartiere non ha bisogno di un grattacielo e un supermercato». Nell'aprire l'incontro Luciano Zennaro, residente e consigliere di municipalità, ha annunciato una sottoscrizione di firme e un comitato di coordinamento composto da cittadini con competenze in materia ambientale. A seguire Gianpietro Francescon, referente del comitato di viale San Marco. «Si può bonificare l'area con fondi regionali e sistemare le brutture - ha dichiarato - Raccogliamo tutto il materiale e le firme per i consiglieri comunali, in modo che sappiano cosa fare quando andranno a votare». E di consiglieri comunali e municipali ieri ce n'erano del Pd (Sambo, Baglioni, Ticozzi, Saccà), Per Mestre e per Venezia (Michele Boato) e molti di Verde Progressista. Tra i firmatari in fila davanti ai tavolini anche diversi giovani. «Questa torre in inverno coprirà le corti ha detto Marco, residente di 21 anni - e renderà gli spazi meno vivibili». Presenti anche cittadini di altri quartieri. «La città è di tutti hanno detto alcuni abitanti della zona di via Aleardi - siamo solidali a una battaglia che sentiamo nostra». È intervenuta Laura Latini, presidente del comitato Quartieri in movimento, testimone della costruzione di «condomini che tolgono la luce» anche nella zona di via Bissuola, e poi cittadini del Gruppo di Lavoro di via Piave. Della creazione di un'ennesima area commerciale ha parlato Lucio Brunello, residente del quartiere San Teodoro. «Con questo progetto - ha affermato un altro residente - si giustifica la ricerca del denaro per la bonifica, ma è uno schiaffo ai cittadini». «Abbiamo problemi più urgenti - ha raccontato Giovanni Alò, residente dal 68 - come quelli fognari nel quartiere San Giuseppe», e Carlo Coccato: «Il campo da calcio ci ha salvato dall'alluvione dall'acqua alta. Si fermino i lavori».
Filomena Spolaor
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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