LA PROTESTA
MESTRE A più di qualcuno non va giù che il prete dell'ospedale

Giovedì 15 Novembre 2018
LA PROTESTA MESTRE A più di qualcuno non va giù che il prete dell'ospedale
LA PROTESTA
MESTRE A più di qualcuno non va giù che il prete dell'ospedale e il Centro di aiuto alla vita promuovano iniziative contro l'aborto, anche dentro l'ospedale stesso. Per questo, oggi, sedici realtà cittadine, tra cui la Cgil, l'Anpi, l'associazione Luca Coscioni, i Movimenti studenteschi e l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti manifesteranno dalle 8 alle 10 all'ingresso dell'Angelo all'insegna dello slogan fuori gli estremisti cattolici dagli ospedali e dagli spazi pubblici.
CONVEGNO E PREGHIERE
Il quarantesimo anniversario della legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza diventa motivo di scontro a distanza tra il gruppo di credenti che ruota attorno a don Francesco Barbiero e chi invoca prima di tutto il rispetto della legge. A scatenare la protesta è il convegno Aborto E poi? Le gravi conseguenze fisiche e psichiche dell'aborto volontario e il consenso informato che il Patriarcato organizza dopodomani, sabato, dalle 15.30 alle 18.30 al Centro cardinale Urbani di via Visinoni a Zelarino, con gli interventi di Cinzia Baccaglini, Elema Ramilli e Roberto Bolognesi, moderati proprio da don Barbiero. A sentire i promotori del sit-in odierno si tratta della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: già in campagna elettorale il sacerdote era stato oggetto di critiche per gli espliciti inviti a votare il Popolo della famiglia, mentre ora nell'occhio del ciclone sono finiti soprattutto gli incontri di preghiera organizzati il giovedì, in concomitanza con gli orari in cui viene praticata l'interruzione volontaria di gravidanza, nella cappella dell'ospedale, a cui lo scorso 25 ottobre ha partecipato anche il patriarca Francesco Moraglia. «È un'ingerenza sempre più costante e sempre più violenta», spiegano i promotori che puntano il dito contro il Centro aiuto alla vita: «Nonostante si ponga l'obiettivo di ostacolare la piena applicazione della legge 194/78, gli è concessa visibilità all'interno dell'ospedale dell'Angelo e gli sono addirittura attribuite risorse da enti pubblici quali il Comune di Venezia. Già nel dicembre del 2014 eravamo intervenuti direttamente a far rimuovere un manifesto che stigmatizzava le donne, affisso davanti all'entrata del reparto di Ostetricia da parte del Cav e del cappellano dell'ospedale».
MANIFESTI
Da giorni nelle bacheche dell'ospedale sono comparsi i manifesti sul convegno antiabortista di dopodomani, dove campeggia un'immagine del feto con la scritta bambino a 11 settimane dal concepimento e il logo Patriarcato di Venezia - Cappellania dell'ospedale dell'Angelo. Gli organizzatori della protesta, che spiegano di aver già manifestato da mesi le loro contrarietà al direttore dell'ospedale Mihele Tessarin a cui rinnovano la richiesta di un altro urgente incontro, ricordano che la protesta è rivolta anche contro la decisione della Regione di assumere altri 50 preti negli ospedali con un inquadramento professionale identico a quello degli infermieri, com'era già successo con una convenzione del 2009 in cui i preti assunti erano un centinaio, con un costo complessivo di 2 milioni di euro.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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