La protesta «Il progetto del parcheggio va bloccato»

Sabato 31 Ottobre 2020
CHIOGGIA
«Fermate la costruzione del nuovo parcheggio all'Isola dell'Unione». E la parola d'ordine con cui, questa mattina, alle 10.30, una rappresentanza di associazioni, partiti e organizzazioni dell'area ambientalista e della sinistra, manifesta davanti al municipio per sollecitare l'amministrazione comunale a interrompere immediatamente i lavori e a prendere in considerazione altre possibili soluzioni. L'iniziativa è promossa dall'associazione Insieme ArTe - Amare Chioggia, unitamente al Partito Democratico, al Partito della Rifondazione Comunista, alla Lega Spi Cgil alla Uila Pesca Regionale del Veneto, alla Società cooperativa sociale Onlus Prometeo. «Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica dice Carla Neri di Insieme ArTe - riguardo all'aggressione ambientale causata dalla costruzione di questo capannone-parcheggio. L'innalzamento del mal pensato edificio, devasta il terreno, riduce lo spazio atletico per i giovani, abbatte alberi e costituisce un impatto visivo deturpante e incongruo, il tutto per una trentina di posti auto in più di quelli esistenti».
IL COMUNE
In realtà, in linea di principio, l'amministrazione comunale non è la controparte dei manifestanti, poiché la maggioranza (in particolare l'assessore ai Lavori pubblici, Alessandra Penzo) ha già dichiarato la propria contrarietà all'opera in questione, ma l'iter procedurale (appalto già assegnato, contratto stipulato e lavori iniziati) è giunto ad un punto tale che non è più possibile fermarla, sostiene l'ufficio legale del Comune, a meno di non rischiare una controversia milionaria con l'impresa costruttrice e una indagine della Corte dei Conti.
LA VICENDA
Una situazione che, a sua volta, dipende da un progetto risalente a molti anni fa, all'epoca inserito in un contesto urbano non più attuale (per esempio non era prevista la Ztl) e da una tardiva revisione del progetto stesso. A dirla tutta, insomma, da una malaccorta gestione amministrativa e burocratica. Dunque non ci sarebbe nulla da fare. I manifestanti, però, sembrano pensarla diversamente (anche se non spiegano il perché) e chiedono che un eventuale parcheggio coperto venga realizzato, in alternativa, nel «fatiscente ex cementificio ai Saloni». Si tratta della prima uscita pubblica dell'associazione ArTe, formata da persone che hanno «a cuore la salvaguardia del territorio e la cura delle città. Dunque vogliamo impegnarci per porre fine alla devastante cementificazione e per difendere e diffondere il verde e gli alberi». Ritengono «inadeguato e dannoso il progetto dell'area dei Ghezzi; grave la trascuratezza del centro storico di Chioggia».
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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