LA POLEMICA
VENEZIA Gli esperti del Mose, o meglio i loro compensi, al centro

Mercoledì 26 Maggio 2021
LA POLEMICA
VENEZIA Gli esperti del Mose, o meglio i loro compensi, al centro dell'ennesima tensione tra il commissario sblocca cantiere, Elisabetta Spitz, e il provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone. Non c'è pace per la governance del Mose. Tante teste che non collaborano tra loro, anche in un momento così difficile: con i cantieri fermi e le imprese sul piede di guerra per la procedura fallimentare avviata dal liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani, che rischia di farle fallire. Ad innescare la nuova polemica sui consulenti/esperti del Mose, l'anteprima di Report, il programma di Rai Tre, che lunedì prossimo si occuperà anche della grande opera.
Ebbene, nell'anticipazione dell'altra sera, sono stati trasmessi pochi minuti di servizio, con alcune dichiarazioni del commissario Spitz, fermata all'ingresso di Palazzo X Savi. La commissaria, rispondendo al giornalista che le chiede conto del suo compito di sblocca cantieri, ribatte: «Non è così. Io sono stata chiamata per far funzionare il Mose». Quanto al buco del Cvn trovato da Miani che, nella sintesi del giornalista, è stato fatto dai precedenti amministratori straordinari, la commissaria ribatte: «Loro non hanno sanato i buchi, ma non li hanno creati». Sono però le ultime battute, quelle che ieri facevano più discutere, sul ruolo dell'ex amministratore straordinario del Cvn, Francesco Ossola, ripescato dalla Spitz come proprio consulente. «Io ritengo l'ingegner Ossola un tecnico di altissimo livello necessario per garantire il completamento delle opere». E il fatto che sia pagato 1.100 euro al giorno? «Mi sembra come prestazione professionale inferiore a quella che il Provveditorato paga ai suoi consulenti».
Un attacco diretto al Provveditorato. La replica a distanza di Zincone è quasi divertita. «Questa è bella! Intanto il Provveditorato non ha consulenti. Sulla base delle varie convenzioni, si avvale di un supporto del concessionario al concedente: professori universitari ed esperti, che in genere siedono nel nostro comitato tecnico e vengono retribuiti dallo stesso Cvn. Inizialmente venivano pagati con la percentuale sui lavori prevista per il Consorzio. Poi, con gli amministratori, i lavori si sono rallentati, non c'erano più margini. E così sono stati pagati con delle perizie che abbiamo versato al Cvn». Tra i debiti del Cvn, ora ci sarebbero anche questi compensi che non stati interamente saldati. Ma è sulla cifra che Zincone ribatte secca: «Al netto dei rimborsi spesa, questi esperti negli ultimi anni hanno preso dai 5 ai 15mila euro l'anno al massimo». Cifre lontane, insomma, dal compenso previsto per Ossola di «1.100 euro al giorno per un massimo di 136 giorni l'anno».
Un botta e risposta che dà il clima che si respira attorno al Mose. Tensioni tra istituzioni che dovrebbero, invece, lavorare all'unisono per uscire dallo stallo attuale dei lavori, in vista dell'arrivo dei 538 milioni che il Cipess sbloccherà a giorni, ma anche della definizione di un nuovo atto aggiuntivo da predisporre entro luglio. Il tema dei consulenti, tra l'altro, è centrale anche per le criticità del Mose. Prima tra tutte, la corrosione delle cerniere. Gli esperti di fiducia del Provveditorato e quelli del Cvn di Ossola, infatti, la pensano all'opposto sulla gravità del problema. Una divergenza che la Procura contabile, che ha avviato un'inchiesta, vuole chiarire. (r. br.)
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