LA POLEMICA
Si chiedeva da più parti e a gran voce che Michael Jackson venisse

Domenica 24 Marzo 2019
LA POLEMICA
Si chiedeva da più parti e a gran voce che Michael Jackson venisse cancellato dalle radio, dal museo delle cere di Madame Tussauds e dalla Rock n' Roll Hall of Fame, dopo le accuse di molestie sessuali fatte da Wade Robson e James Safechuck nel documentario Leaving Neverland. Invece il web sta riservando il trattamento a Barbra Streisand, tacciata di apologia della pedofilia. La cantante e attrice, 76 anni, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano inglese Times: «I bisogni sessuali di Jackson erano i suoi bisogni sessuali, derivanti dall'infanzia che ha avuto o dal suo dna. Possiamo dire molestati, ma quei bambini erano contenti di essere lì. Ora sono sposati e hanno figli, quindi non li ha uccisi». L'affermazione ha sollevato l'indignazione social, a cominciare dal live a Hyde Park il 7 luglio. Via Twitter risponde anche Dan Reed, regista del controverso documentario: «Non li ha uccisi. Ha veramente detto così?». Poi aggiunge: «Forse la pedofilia è tollerata nell'industria dell'intrattenimento?».
LE VITTIME
La Streisand ha dichiarato di credere alla versione delle vittime (presunte perché le testimonianze non sono verificabili) che all'epoca avevano 7 e 10 anni e punta il dito contro i loro genitori: «Mi chiedo perché Michael avesse bisogno di vestire quei ragazzini come lui, li volesse nei suoi show, perché voleva che ballassero e indossassero i suoi cappelli. Mi dispiace per quei bambini, mi dispiace per lui. La responsabilità ritengo sia dei genitori che hanno concesso loro di dormire lì». I comportamenti deviati di un artista possono inficiare o meno il giudizio sulle sue produzioni, sta al pubblico decidere. Alla Streisand però si contesta il condono indecente e disgustoso alle molestie sui minori. Uccidono anche senza far morire.
Simona Orlando
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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