La nuova sfida delle fate Winx come affrontare l'adolescenza

Venerdì 22 Gennaio 2021
LA SERIE
Tremate, tremate, le fate son tornate. Questa volta in carne e ossa ma con gli stessi superpoteri che già nel 2004, in versione cartoon, le avevano trasformate nelle coloratissime eroine delle bambine del mondo intero. Tra emozioni teen e Women Empowerment, con una strizzata d'occhio a Harry Potter e un plotone di giovani attrici emergenti, sbarca oggi su Netflix Fate: The Winx Fate, la serie live action ispirata al cartone animato ideato agli inizi del nuovo millennio dal marchigiano Iginio Straffi, 55 anni, un fenomeno globale che negli anni si è sostanziato in serie tv, tre film visti in tutto il Pianeta (e gran successo anche in Cina), un fumetto, un parco a tema, migliaia di spettacoli, merchandising milionario.
IL COLLEGIO
Questa nuova serie Winx è un progetto originale Netflix creato da Archery production in associazione con Rainbow, la società di Straffi, qui produttore esecutivo, che ha creato il suo impero tra Loreto e Recanati, in provincia di Macerata. La serie è firmata da Brian Young. Il cast è guidato da Abigail Cowen, 22 anni e folta chioma ramata, un'attrice di cui sentiremo ancora parlare: ha il ruolo di Bloom, la fatina più carismatica che sprizza fuoco. Hannah van der Westhuysen interpreta invece Stella, Precious Mustapha è Aisha, Eliot Salt ha la parte di Terra, Elisha Applebaum fa Musa. L'azione si svolge ad Alfea, un collegio di magia esistente in un universo parallelo chiamato Oltre Mondo e precluso agli esseri umani. Qui le fate imparano a gestire i loro poteri magici senza rinunciare, nonostante la dimensione fantasy, a riti e miti degli adolescenti contemporanei: social, Instagram Stories, messaggi Gif, feste, cotte, casini.
L'arrivo di Bloom, nuova studentessa, porta scompiglio: è cresciuta tra gli umani e possiede un potere enorme che, se gestito male, rischia di provocare danni incalcolabili. Tra amori, rivalità, amicizie, battaglie con le spade, incantesimi e mostri che minacciano Oltre Mondo, l'adolescente-prodigio deve imparare a controllare le proprie emozioni. «Siamo partiti con l'idea di giocare con l'universo delle Winx cartoon, che ha visto crescere milioni di spettatori, introducendo degli elementi contemporanei», spiega Young. «La nostra serie può essere considerata una storia di formazione dalla valenza universale. La domanda che sta alla base dei 6 episodi è semplice, comune a tutti i giovani: chi diavolo sono io?. Quando non hai ancora vent'anni devi rispondere a questo interrogativo non importa da dove vieni, qual è il tuo background, il tuo genere, il tuo orientamento sessuale». Secondo lo showrunner di Fate: The Winx Saga, «la serie è la storia delle origini di un gruppo di amiche che vivono insieme. Quando sei in un collegio come Alfea devi crescere più velocemente. E sei costretto a trovare delle cose da amare nelle persone con cui dividi la stanza, a cui ti appoggi, di cui ti innamori, con cui rompi e con cui piangi: tutto questo significa essere adolescenti».
IL GENIO COMICO
I 6 episodi sono stati scritti prima di trovare le attrici. E queste, una volta scelte, «hanno messo nei rispettivi personaggi molto della loro personalità», rivela Young. «Abigail, ad esempio, ha portato tutto il potere, l'impulsività e l'incoscienza di Bloom nei confronti della vita. È come un incendio... Hannah ha messo in mostra l'emotività di Stella che sembra una luce accecante, Eliot nel ruolo di Terra è un genio comico: quando girava lei, ho dovuto lasciare il set perché con le mie risate avrei rovinato le riprese». Il segreto sella serie? «Garantire un grande spettacolo mischiando gli elementi fantastici con personaggi e storie reali».
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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