LA NAVE IN AVARIA
VENEZIA Non è stata un'avaria così grave da dover

Mercoledì 16 Maggio 2018
LA NAVE IN AVARIA
VENEZIA Non è stata un'avaria così grave da dover effettuare lunghe riparazioni e interrompere la crociera, quella subita dalla Marella Discovery 2 lunedì alle 18.35 lungo il canale della Giudecca. La nave è infatti ripartita alle 13.20 di ieri dalla Marittima e ha ripreso la rotta per il porto di Dubrovnik e il Mediterraneo orientale con i suoi 1.700 passeggeri a bordo.
QUESTIONE DI SICUREZZA
Nei primi giorni di maggio del 2004 l'allora soprintendente Giorgio Rossini scrisse una lettera a Capitaneria e Autorità portuale con cui dava l'ultimatum al passaggio delle navi da crociera in bacino in quando contribuivano al degrado dei monumenti. Pochi giorni dopo, una nave, piccola, rispetto ai canoni attuali, la Mona Lisa che aveva già 40 anni alle spalle, si arenò sulla gengiva fangosa proprio di fronte agli uffici della Soprintendenza, a palazzo Ducale. Da allora il problema, a fasi alterne, è stato posto senza che nessun Governo lo abbia definitivamente risolto.
IL SINDACO
Tra le persone che più insistono per estromettere le navi da crociera dal bacino di San Marco è il sindaco Luigi Brugnaro, il quale lamenta però che dopo il Comitatone di novembre non ci sono stati atti conseguenti.
«Abbiamo lavorato tanto per arrivare al Comitatone - dice Brugnaro - del quale abbiamo un verbale che dice che le navi devono passare per il canale dei Petroli, le navi medio-piccole vanno in Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele opportunamente adeguato e quelle grandi, di nuova generazione, a Marghera. Diamo corso a questa delibera! Dopo di che - continua - è vero che non c'è nessuna situazione di pericolo, ma così almeno togliamo spazio alle polemiche inutili che si costruiscono artificialmente attorno a qualsiasi cosa. Sono anni che diciamo di farlo. E facciamolo».
Quanto alla possibilità che si possa realizzare il terminal in bocca di porto progettato dalla Duferco assieme all'ex viceministro Cesare De Piccoli, per Brugnaro questa possibilità è nulla.
«Non c'entra niente. Non so neanche perché abbiano mandato quel progetto alla Valutazione di impatto ambientale, non sposta nulla quella roba lì. E poi, non interessa a nessuno far andare le navi davanti al Bacan».
LA PROFESSIONALITÀ
Lunedì, comunque, al di là dei timori della gente che la nave in qualche modo potesse mettersi di traverso o andare in collisione con le rive (Zattere o Giudecca), la vicenda si è conclusa senza alcun problema.
«Mi sento assolutamente tranquillo per il livello di professionalità che hanno in Capitaneria di porto e che hanno sempre dimostrato. Loro e tutte le persone che lavorano attorno alle navi. È l'ennesima conferma, qui ha ragione Musolino, che il porto è sicuro. Quanto al progetto di Marghera - conclude - la situazione è ancora ferma in quanto c'è da attendere la formazione del Governo. Credo che, come Autorità portuale e come Capitaneria si potrebbe fare qualcosa di più. Mi auguro che cominciamo a progettare insieme qualcosa in modo da arrivare pronti quando se ne parlerà».
NO GRANDI NAVI
Le associazioni che chiedono l'estromissione totale delle grandi navi passeggeri dalla laguna, hanno colto la palla al balzo, ribadendo l'appuntamento (già annunciato da tempo) del 10 giugno con un raduno, probabilmente alle Zattere per dire ancora una volta no alle crociere in centro a Venezia e, cosa inedita, no all'azione dell'amministrazione Brugnaro: «Mobilitiamoci per restituire dignità alla città di Venezia, mai come oggi minacciata dall'operato di chi la governa».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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