LA MOBILITAZIONE
Arriva fino al G20 agricoltura la mobilitazione in difesa del Prosecco dall'assalto del Prosek. Pungolato anche dai rappresentanti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oltre che dall'Italia con il ministro Stefano Patuanelli, ha preso posizione il commissario europeo Janusz Wojciechowski: «La Commissione europea ha svolto molte analisi giuridiche dalle quali è emerso che non ci sono motivi per rifiutare la richiesta croata, perché il Prosecco e il Prosek sono stati riconosciuti come prodotti differenti. Tuttavia oggi ho ascoltato molte considerazioni da parte dell'Italia, del ministro Patuanelli e delle Regioni. La questione del Prosecco è molto specifica e seria. Considererò in modo molto serio le obiezioni dell'Italia, e su questo aspetto non c'è ancora la parola fine».
IL PRECEDENTE
Da coordinatore dei colleghi italiani, l'assessore veneto Federico Caner non ha escluso reazioni: «Se mai questo riconoscimento del Prosek dovesse passare, aprendo così pericolosamente la strada ad altri, siamo pronti a richiedere, a nostra volta, la menzione tradizionale anche per il Tocai. Questo vino, storicamente prodotto all'interno della denominazione delle terre delle Venezie, tra Veneto e Friuli, appartiene storicamente alla nostra regione». Il sottosegretario Gian Marco Centinaio ha ribadito che il gruppo di lavoro tecnico sta già lavorando alla procedura di opposizione: «Da un'eventuale pubblicazione della domanda di registrazione avremo poi 60 giorni di tempo per sventare questo attacco a uno dei prodotti simbolo del nostro Made in Italy». (a.pe.)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA Arriva fino al G20 agricoltura la mobilitazione in difesa del Prosecco dall'assalto del Prosek. Pungolato anche dai rappresentanti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oltre che dall'Italia con il ministro Stefano Patuanelli, ha preso posizione il commissario europeo Janusz Wojciechowski: «La Commissione europea ha svolto molte analisi giuridiche dalle quali è emerso che non ci sono motivi per rifiutare la richiesta croata, perché il Prosecco e il Prosek sono stati riconosciuti come prodotti differenti. Tuttavia oggi ho ascoltato molte considerazioni da parte dell'Italia, del ministro Patuanelli e delle Regioni. La questione del Prosecco è molto specifica e seria. Considererò in modo molto serio le obiezioni dell'Italia, e su questo aspetto non c'è ancora la parola fine».
IL PRECEDENTE
Da coordinatore dei colleghi italiani, l'assessore veneto Federico Caner non ha escluso reazioni: «Se mai questo riconoscimento del Prosek dovesse passare, aprendo così pericolosamente la strada ad altri, siamo pronti a richiedere, a nostra volta, la menzione tradizionale anche per il Tocai. Questo vino, storicamente prodotto all'interno della denominazione delle terre delle Venezie, tra Veneto e Friuli, appartiene storicamente alla nostra regione». Il sottosegretario Gian Marco Centinaio ha ribadito che il gruppo di lavoro tecnico sta già lavorando alla procedura di opposizione: «Da un'eventuale pubblicazione della domanda di registrazione avremo poi 60 giorni di tempo per sventare questo attacco a uno dei prodotti simbolo del nostro Made in Italy». (a.pe.)
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