La figlia di Shylock Esperimento virtuale

Martedì 26 Maggio 2020
LA NOVITÀ
«Credo che torneremo tutti a teatro, prima o poi, ma l'esperienza di una reclusione per un periodo così lungo ci ha cambiati. Non saremo gli stessi. Parte da questa premessa Giuseppe Emiliani per raccontare lo sviluppo del progetto che vede il Teatro Stabile del Veneto produrre per la prima volta uno spettacolo integralmente virtuale. La figlia di Shylock in scena anche on demand nei canali social dello Stabile da sabato 30 maggio alle 20 - è stato progettato e creato in remoto dalla drammaturgia alle scenografie, dalla regia alle riprese, fino alla recitazione e alle musiche.
IL PROGETTO
Il piano ha preso vita nelle settimane di lockdown e ha messo in linea a distanza l'intera filiera della produzione teatrale (scenografo, costumista, attore, musicista) per arrivare alla messa in scena grazie alla scenografia virtuale in tempo reale realizzata da Federico Cautero per lo studio 4dodo. A interpretare La figlia di Shylock. Sei troppo caro, perché io ti possegga, l'attrice Margherita Mannino, che ha recitato dal salotto di casa riprendendosi autonomamente grazie a un sistema e un'infrastruttura di remote production sviluppata appositamente da 4dodo consentendo la gestione in tempo reale delle riprese e delle inquadrature da remoto. Anche i costumi sono stati scelti a distanza, grazie a Stefano Nicolao che ha proposto virtualmente le sue creazioni fino a trovare quelle giuste per la protagonista, così come le musiche eseguite alla fisarmonica da Luca Piovesan in collegamento da Bruxelles. «Il valore di questa produzione sta nell'unione e nello slancio creativo che siamo riusciti a trovare in un momento difficile per tutti e per il mondo del teatro dichiara il direttore dello Stabile Massimo Ongaro Abbiamo creato l'occasione di innovare la scena e comunicare il teatro del futuro».
LO SPETTACOLO
Il confronto tra Emiliani e Cautero era iniziato prima del lockdown, per costruire ipotesi di lavoro con scenografie virtuali in grado di adattarsi in tempo reale alla recitazione. «Abbiamo voluto ricreare - dice il regista - le atmosfere notturne veneziane in una situazione intima, quasi da confessionale (virtuale). E il pubblico può farsi emozionare dal monologo, che non abbiamo voluto tradire». Il testo nasce da un'invenzione dello stesso Emiliani. «Mi sono immaginato un improbabile incontro tra Jessica, la figlia di Shylock, e William Shakespeare da poco giunto a Venezia assieme al suo amante, il conte di Southampton - riferisce il regista - Una sfortunata storia di amore tra l'ingenua giovane ebrea e il giovane Bardo in cerca di ispirazione. Un appassionato racconto di amore e fantasia in cui il reale e l'immaginario arcanamente si confondono in una Venezia luogo di incontri, di intrighi, sfrenatezze di sensi, passioni travolgenti».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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