LA DONAZIONE
«Sono praticamente stato vicino a Guidi quasi tutti i giorni

Martedì 20 Marzo 2018
LA DONAZIONE
«Sono praticamente stato vicino a Guidi quasi tutti i giorni per vent'anni, decifrando anche i versi che spesso scriveva su foglietti sparsi, dalla metà degli anni Sessanta fino a quando è scomparso a Venezia nel 1984; due anni fa ho donato la raccolta di disegni che possedevo alla Fondazione Cini, che ha apprezzato grandemente facendo seguire la pubblicazione di un libro per i tipi di Marsilio». Il famoso critico d'arte Enzo di Martino, che anche i lettori de Il Gazzettino ben conoscono per i preziosi articoli, ieri mattina all'Accademia di Belle Arti di Venezia è intervenuto alla presentazione di Virgilio Guidi. I disegni della Fondazione Giorgio Cini, volume curato da Luca Massimo Barbero (che alla Fondazione Cini dirige l'Istituto di Storia dell'Arte) e accompagnato da un grande lavoro di catalogazione di Chiara Mari. Luogo di presentazione ideale, in quanto lo stesso Guidi insegnò all'Accademia di Belle Arti lagunare in due ben determinati periodi: «Ho avanzato la proposta affinché gli sia intitolata un'Aula - prosegue Di Martino - perché proprio qui, dopo Ettore Tito, era stato chiamato per chiara fama come docente a partire dal 1927 al 1935; dopo un'esperienza a Bologna dove si recò a seguito di contrasti con l'ambiente veneziano, tornò nel 1944, e in seguito forse solo Emilio Vedova eguagliò negli anni Settanta il suo prestigio all'Accademia».
GUIDI IL VENEZIANO
Nonostante la nascita romana, in molti considerano in qualche modo veneziana la figura di Guidi: «A Venezia era un vero e proprio monumento, ebbe un museo ancora in vita, prima al terzo piano di Palazzo Fortuny poi nella sconsacrata chiesa di San Giovanni Novo». Dopo i saluti di Giuseppe La Bruna, direttore dell'Accademia di Belle Arti, il professor Sileno Salvagnini ha evidenziato l'importanza del catalogo scientifico dedicato a disegni, perlopiù inediti, ora nelle collezioni del Novecento del Gabinetto Disegni e Stampe della Fondazione Cini. A disposizione di storici dell'arte e studenti. Definiti da Luca Massimo Barbero appunti ideativi dell'artista, i disegni presentano in nuce molti dei temi figurali poi apparsi nei dipinti: «Guidi in fondo non è stato molto capito - conclude Di Martino - perché ha dipinto per settant'anni, già a Roma fa parte dei movimenti Valori Plastici, a Venezia come Turner scopre la luce e cambia radicalmente, negli anni Cinquanta sarà lui a scoprire lo spazialismo pittorico che si differenzia da quello di Fontana, a ottant'anni dedica un omaggio a Leopardi, per terminare a novant'anni con dipinti straordinari che io ho definito grandi interrogazioni».
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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