La Cini guarda ad Oriente

Martedì 3 Dicembre 2019
La Cini guarda ad Oriente
IL PIANO
La Fondazione Cini è sempre stata innamorata dell'Oriente. Anzi di più. In tempi neanche tanto lontani, come quelli della guerra fredda tra Est e Ovest, l'istituzione veneziana ha svolto con successo un ruolo prezioso di ponte tra le culture tenendo ben alta la storia e la tradizione della Serenissima che guardava al Cataj e all'Imperatore. Una missione che continua e che - nel 2020 - troverà nuova enfasi, grazie ad una serie di progetti di livello internazionale. Il primo sarà il Taihu World Cultural Forum (7-9 maggio), con la supervisione dell'ex premier Romano Prodi, dedicato allo scambio e al dialogo tra la Cina e l'Italia in occasione del 50. anniversario (1970-2020) del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare e il nostro Paese. Il secondo riguarda la nuova edizione di Homo Faber (dal 10 settembre all'11 ottobre), dopo il grande successo dell'anno scorso con l'«invasione» di tante ditte artigiane provenienti da tutta Europa sull'isola di San Giorgio.
LE PROPOSTE
Quest'anno Homo Faber, sempre a cura della Michelangelo Foundation, non guarda solo al Vecchio Continente, ma si allargherà all'Estremo Oriente con la presenza degli artigiani del Giappone. «Si tratta di due eventi estremamente significativi - sottolinea il Segretario generale della Fondazione, Pasquale Gagliardi - che rafforzano i nostri legami internazionali con il mondo dell'Oriente. Tutto ciò va di pari passo con la valorizzazione delle biblioteca e dell'Istituto di studi orientali che custodisce a Venezia un patrimonio straordinario di testi e documenti del mondo dell'Asia orientale». Questi appuntamenti sono solo alcune delle tante iniziative che la Fondazione Cini ha deciso di allestire per il prossimo anno. Il Consiglio generale dell'ente, presieduto da Giovanni Bazoli, ha approvato ieri un ricco calendario con 46 incontri (convegni, giornate di studio, workshop, seminari), 20 concerti nell'auditorium de Lo Squero; cinque nuove mostre tra San Giorgio e Palazzo Cini all'Accademia; una trentina di progetti editoriali, numerose borse di studio e la conferma del Premio Brenno Geiger per la traduzione poetica.
LE ESPOSIZIONI
Homo Faber farà la parte del leone nell'ambito di questa proposta. In occasione di questa grande iniziativa saranno presenti tra gli altri designer come Naoto Fukasawa e Sebastian Herkner; la fotografa Rinko Kawauchi; gli architetti Michele De Lucchi e Stefano Boeri; il regista Robert Wilson, i docenti Stefano Micelli, Judith Clark, gli esperti d'arte Simon Kidston, Tokugo Uchida, David Camèo, Frédéric Bodet, Jean Blanchaert. Inoltre alla Galleria di Palazzo Cini, dal 24 al 23 novembre, grazie alla partnership con Assicurazioni Generali, si inaugurerà la mostra Piranesi Roma Basilico allestita in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi. Confermate anche due nuove mostre del ciclo Le stanze del vetro per la valorizzazione dell'arte vetraria in collaborazione con la Pentagram Stiftung. La prima Venice and American Studio Glass a cura di Tina Oldknow e William Warmus, sui percorsi dell'arte vetraria statunitense (26 marzo-26 luglio); la seconda con un omaggio a Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri, a cura di Marino Barovier (7 settembre-10 gennaio). Inoltre nel bouquet delle esposizioni va ricordata anche Est. Storie italiane di territorio, città e architetture, a cura di Luca Molinari, che si svolgerà sull'isola di San Giorgio, dal 29 aprile al 15 luglio 2020.
LA STAGIONE DEI CONCERTI
Oltre alle mostre, l'opportunità dell'Auditorium Lo Squero consentirà la prosecuzione di un percorso musicale già iniziato da qualche anno. In collaborazione con l'associazione Le dimore del Quartetto, Gioventà musicale d'Italia e Fondazione Stauffer prenderà il via la seconda edizione di Arcipelago: sette concerti, da gennaio a luglio) con protagonisti giovani artisti in un periodo di residenza e studio alla Cini impegnati in prove di perfezionamento. Asolo Musica e Associazione Amici della Musica, invece, proporranno un calendario di 12 concerti nell'arco dell'anno tra i quali un nuovo ciclo del Quartetto di Venezia in residenza dal 2017 dedicato all'integrale dei quartetti di Ludwig van Beethoven. Proseguirà poi la collaborazione con Antiruggine, il laboratorio culturale creato dal musicista Mario Brunello. Infine l'associazione Chamber Music di Trieste indirà il Concorso internazionale per complessi da camera con pianoforte Premio Trio di Trieste arrivato alla 22. edizione.
DALLA RUSSIA AGLI OTTOMANI
Numerosi gli appuntamenti in questo settore. Vale la pena segnalare Lumiere Matière (16-17 gennaio); uno spazio alla musica del XXI secolo (23-25 gennaio); un omaggio all'unica compositrice donna veneziana Barbara Strozzi (1619-1677) ai primi di marzo; due giornate dedicate a Vittore Carpaccio (11-12 novembre) e un convegno sull'etnomusicologia europea durante gli anni della Guerra fredda (autunno 2020). Per quel che riguarda i corsi proseguiranno le lezioni di musica antica con un omaggio a Antonio Caldara (1709-1716); un altro sul russo Ivan Khandoshkin a San Pietroburgo (1762-1796) dedicato al repertorio barocco e galante composto al tempo di Caterina II (23-27 novembre); la musica ottomana con Sacre canzoni da Istanbul. Altri seminari riguarderanno un approfondimento sulla calligrafia giapponese; su Bruno Maderna e Giacomo Manzoni; sulla calligrafia arabo-islamica.
IL COMMENTO
«Siamo molto soddisfatti - sottolinea ancora il Segretario generale Gagliardi - Anche perchè abbiamo elaborato un programma destinato a crescere continuamente. Cresce il respiro internazionale, cresce il prestigio della nostra istituzione e tutto grazie alle nostre risorse, con soci sostenitori grandi e piccoli, che ci consentono non solo di imbastire il nostro programma, ma anche di agire con piena indipendenza. Non vi è dubbio che proposte come Homo Faber o il convegno bilaterale Italia-Cina possano essere i fiori all'occhiello della nostra proposta culturale, ma l'insieme del programma è ambizioso e credo che abbia un grande valore anche per la città».
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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