La Chiesa: «Sono truffe oppure trafugamenti»

Venerdì 18 Maggio 2018
L'ANALISI
Il commercio di reliquie e affini, per così dire, non viene visto ovviamente con favore in àmbito ecclesiastico. Il rettore della basilica del Santo padre Oliviero Svanera si rammarica per questo «fiorente commercio di reliquie - derivante dalla dismissione di vecchie chiese e immesse nel mercato online da eredi che se le sono ritrovate in casa che occupa intere pagine web su siti specializzati nella compravendita di oggetti usati o di antiquariato». Il religioso ricorda quanto scritto in una recente istruzione intitolata Le reliquie della Chiesa: autenticità e conservazione della Congregazione per le Cause dei Santi: «Sono assolutamente proibiti il commercio e la vendita delle reliquie, nonché la loro esposizione in luoghi profani o non autorizzati».
IL SANTUARIO ANTONIANO
Per quanto riguarda il santuario antoniano, aggiunge padre Svanera, «chi visita la Cappella delle Reliquie - in cui sono custodite le insigni del Santo quali il reliquiario della Lingua incorrotta e quello del mento che viene portato in processione - trova un dépliant illustrativo sul valore e il significato delle reliquie stesse, con l'invito a devozione e preghiera». Le reliquie antoniane vengono portate in giro per il mondo, per la devozione di comunità cattoliche che ne hanno fatto richiesta. Poi, ovviamente, i reliquiari, accompagnati da frati appositamente incaricati, tornano a Padova. Dal canto, suo il cappuccino padre Giovanni Lazzara, direttore del Portavoce di San Leopoldo Mandic, dice: «il sito internet eBay consente di vendere i propri oggetti o fare acquisti. Nel caso di San Leopoldo, prevalentemente si possono trovare libri, cartoline e immaginette - in molti casi, materiale datato. In molti casi, la truffa è evidente, trattandosi cioè di falsi, in altri casi non si può escludere trattarsi di reliquie trafugate». Ad ogni buon conto, «il santuario di Padre Leopoldo non ha mai venduto reliquie del corpo del santo. La nostra politica - avverte padre Lazzara - è riassunta in queste righe che rivolgiamo a chi, specie tramite mail, ci scrive avanzando richieste: «Sarà spedita, a discrezione del rettore del santuario e suoi collaboratori, una reliquia (di prima classe: ex ossibus), solamente per luoghi aperti al culto pubblico (chiese o cappelle) e non per devozione privata».
Giovanni Lugaresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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