L'OMAGGIO
Venezia, agosto 2020, tre notti di set. Il Canal Grande deserto, i

Domenica 6 Settembre 2020
L'OMAGGIO
Venezia, agosto 2020, tre notti di set. Il Canal Grande deserto, i rii vuoti, non un'anima in giro. I palazzi maestosi, potenti. E un motoscafo che attraversa il bacino, raggiunge il Lido, si ferma davanti alla spiaggia dell'Excelsior. A condurlo è l'attore Pierfrancesco Favino che consegna una scatola a un bambino. Dentro c'è un libro, si sente la musica di Nino Rota e, come d'incanto, mentre si sfogliano le pagine, la facciata dell'albergo si illumina, poi si illuminano anche Palazzo Ducale, Punta della Dogana, l'intera città. Sui muri si vedono le immagini di film celebri, da Mambo alla saga di James Bond, da Nikita a La Grande Bellezza. Film diversi, ma con un comune denominatore: tra i protagonisti c'è un motoscafo Riva.
«Venezia era meravigliosa», racconta Favino che al Lido, dopo Padrenostro di Claudio Noce, ieri ha presentato Riva in the Movie, il cortometraggio voluto dal Gruppo Ferretti per fare un omaggio al cinema in questo difficile periodo di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. «L'abbiamo pensato durante il lockdown - dice l'ad Alberto Galassi - dopo aver trovato nel nostro archivio tantissime foto dei motoscafi Riva utilizzati nel cinema già dal 1954. Abbiamo pensato che l'Italia avrà bisogno di un Rinascimento e abbiamo scelto Venezia perché è la città più bella in assoluto ma anche quella che ha sofferto di più. E abbiamo scelto Pierfrancesco Favino perché è l'attore italiano più bravo di tutti. Si era offerto un americano, un pezzo grosso del cinema, gli abbiamo detto no. Perché questo non è un prodotto commerciale, è un omaggio al cinema».
L'EMOZIONE
Racconta Favino: «Venezia in quei tre giorni di riprese notturne lo scorso mese di agosto era meravigliosa, ma, proprio perché senza persone, strana. No, non era inquietante, anzi ho avuto una sensazione straordinaria. Ma era come se alla città mancasse qualcosa. La gente. Se la preferisco così o piena di turisti? Non sta a me dirlo, io so che è giusto che la gente torni a Venezia, una città che ha sofferto tanto, prima con l'acqua alta di novembre, poi con la pandemia». Nel cortometraggio Favino dice che «la settima arte è l'arte di vivere» e che bisogna «non smettere mai di sognare». Difficile condurre un motoscafo del genere? «Beh, è un bestione, io non ho neanche la patente nautica, ma abbiamo avuto tutti i permessi, tutte le autorizzazioni». E il Comune di Venezia con il sindaco Luigi Brugnaro e il capo di gabinetto Morris Ceron si sono fatti parte attiva tanto da venire citati nei ringraziamenti finali. Nel cortometraggio compaiono anche Beatrice Schiaffino (l'attrice che sul red carpet ha indossato l'abito-scultura Venezia di Antonia Sautter) e il giovane Andrea Bordoli.
In occasione della presentazione del cortometraggio è stato dato alle stampe un libro dallo stesso titolo del film: 300 pagine, 39 film con locandine originali, centinaia di immagini di scene e backstage, 77 attrici e 110 attori. Allestita anche una mostra al Gritti Palace, a Venezia, che racconta le tante pellicole in cui le barche Riva hanno recitato un ruolo insieme a dive e divi nazionali e internazionali.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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