L'INTERVISTA
La divina, col rossetto fuoco delle occasioni importanti, fa le

Sabato 23 Gennaio 2021
L'INTERVISTA
La divina, col rossetto fuoco delle occasioni importanti, fa le prove generali per la sua seconda vita. Da campionessa mondiale di nuoto a volto del piccolo schermo, Federica Pellegrini - veneta, 32 anni, 11 record del mondo, 6 ori mondiali e un fidanzato allenatore, il marchigiano Matteo Giunta - si prepara al grande salto: dopo le Olimpiadi di Tokyo chiuderà la porta della carriera sportiva per aprire il portone, altrettanto competitivo, del mondo dello spettacolo. E così, in parallelo all'allenamento per le qualificazioni olimpiche («Ogni atleta ha il diritto di cantare l'inno e sfilare sotto al proprio tricolore», ha detto ieri, intervenendo sulla polemica tra CIO e CONI), procede anche l'addestramento al piccolo schermo, negli studi di Italia's Got Talent - il talent di TV8 condotto da Lodovica Comello, in onda dal prossimo mercoledì tutte le settimane alle 21:30 dove farà da giurata insieme all'imprenditore Joe Bastianich, la discografica Mara Maionchi e l'attore Frank Matano.
Il lavoro in tv non la distrae dagli allenamenti?
«No, le puntate di Italia's Got Talent sono state registrate tra settembre e ottobre. Ora penso solo agli allenamenti. Devo recuperare dopo lo stop imposto dal Covid (Pellegrini ha contratto il Covid lo scorso ottobre, ndr). Non è facile e lo metto in conto».
La finale del talent però è in diretta: come farà?
«È un tasto dolente. Stiamo aspettando di capire cosa deciderà Sanremo. La nostra finale dovrebbe andare in onda il 17 marzo, ma se quella settimana dovesse esserci Sanremo slitterebbe tutto al 24. E io non potrei partecipare: mi dispiace, ma sarebbe a due giorni di distanza dalle qualificazioni olimpiche. Aspettiamo la decisione».
Come si sente dopo il Covid?
«Sapevo che avrei dovuto recuperare. Ho ricominciato ad allenarmi il 2 gennaio e al di fuori del nuoto non ho altri impegni. Devo recuperare la pausa forzata della malattia e il bagaglio che si porta dietro».
Cioè? Le manca il fiato?
«No, il problema vero è la stanchezza muscolare. Una settimana piena di dolori intensi ai muscoli te la porti tutta dietro. E meno male che non l'ho presa pesante».
Che ha fatto in quarantena? Ha visto anche lei Bridgerton, la serie Netflix?
«Ho letto tanto, specialmente i romanzi di Donato Carrisi: ho amato molto il suo film, L'uomo del labirinto. Bridgerton? Film e serie romantiche non fanno per me, preferisco horror e thriller».
Dopo Tokyo si ritira davvero?
«Onestamente sì. Finisce un ciclo di vita: sarebbe dovuto finire l'anno scorso, lo chiudo in ritardo. Ho dato abbastanza. Per come sono fatta io andrei avanti per tutta la vita, ma sento di dover mettere un punto. Come donna, oltre che come sportiva».
Vorrebbe un figlio?
«Sì. È una cosa che sto rimandando, ma che avrei voglia di fare già da qualche anno. Direi che 33 o 34 anni sono l'età giusta. Non ho fretta, voglio prima chiudere i cicli della mia vita. Non voglio rimpianti né rammarichi. Per adesso mi faccio bastare i miei cani, Vanessa e Rocky».
In rete i fan si interrogano: la sua frangetta è solo un nuovo taglio o ci sono novità in arrivo?
«Se avessi dovuto cambiare moroso per ogni nuovo look, ne avrei avuti almeno venti».
Ma dopo Tokyo si sposa?
«Non è compito mio dirlo. Ci dovrebbe pensare qualcun altro».
E se Tokyo non si facesse, si ritirerebbe comunque?
«L'ho detto, sì. Ma Tokyo si farà. Se non fosse così lo sapremmo, girerebbero voci. E invece niente».
Come si fa a costruire un'Olimpiade in una bolla sanitaria?
«Ho sperimentato le gare in bolla durante questo inverno. Gli atleti erano chiusi in albergo senza nessun contatto fra loro. Ogni giorno tamponi molecolari, spostamenti vigilati, non si poteva uscire dalla stanza per più di un'ora d'aria. Un incubo».
Quindi?
«Io penso che l'unica soluzione sia che il CIO imponga il vaccino agli atleti. Non c'è altro modo di fare le Olimpiadi in sicurezza».
Lo farebbe?
«Se l'alternativa fosse non partecipare alle Olimpiadi, di vaccini me ne farei pure tre».
Si dice che abbia un progetto per restare comunque nel nuoto: quale?
«Sto lavorando in questi mesi per organizzarlo, se ne parlerà il prossimo anno. Penso a una academy, una scuola di nuoto in cui insegnare. Ora va molto di moda, non è mica un'idea solo mia».
Italia's Got Talent è una prova generale per la tv?
«Sì certo, alla tv ci penso. Dipende però dal ruolo: un conto è essere un giudice in un talent ed esprimere un'opinione, un conto è condurre un programma. Quello richiede un livello di preparazione che ancora non ho. Posso dire che mi piace, ma la mia unica esperienza è con Italia's Got Talent. Non so se sarei in grado di fare altro».
Un programma di sport lo condurrebbe?
«Perché no, soprattutto se riguardasse il nuoto. Sul calcio non sono aggiornatissima: dovrei studiare molto».
Sanremo: ci andrebbe mai?
«Bisogna essere prontissimi per quello. Nella vita bisogna fare le cose per bene, non si nasce imparati. Sanremo non si può improvvisare».
È vero che si sente spesso con Milly Carlucci?
«Ci siamo sentite tante volte per Ballando con le stelle, ma lei ha una produzione che è una macchina da guerra e io, per impegni sportivi, ho sempre dovuto declinare gli inviti. L'idea di imparare a ballare mi ha sempre affascinato. Non credo di essere proprio un tronco: potrei migliorare, mi piacciono molto la musica e il ritmo».
Non ha paura di ricominciare da capo?
«Mai provato questo tipo di paura. Ho le spalle larghe e un privilegio: posso non ricominciare a lavorare il giorno dopo che mi sono ritirata».
Un nome: chi le ha dato la più grande opportunità?
«Alberto Castagnetti, il mio ex allenatore. Quando mi davano tutti per finita, con una spalla a pezzi, lui ha suonato il mio golden buzzer (lo strumento per l'accesso diretto alla finale del talent, ndr). E io sono stata pronta a risorgere».
Ilaria Ravarino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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