L'INTERVISTA
Al Marostica Summer Festival 2019 c'è anche lei, Giorgia. La

Venerdì 12 Luglio 2019
L'INTERVISTA
Al Marostica Summer Festival 2019 c'è anche lei, Giorgia. La cantautrice romana questa sera calcherà il palcoscenico allestito in Piazza degli Scacchi per la quinta edizione della rassegna firmata da Due Punti Eventi in collaborazione con Città di Marostica. In tournée con lo spettacolo Pop Heart Summer Nights (prossimo appuntamento a Nordest: 15 luglio, Codroipo), la voce di E poi interpreterà dal vivo le pietre miliari del suo repertorio ma anche le tracce di Pop Heart.
Quando è nata l'idea di un album di cover?
«L'idea era nell'aria da diverso tempo, la Sony mi suggeriva da un po' di dedicarmi a un album di cover, considerando che ho iniziato proprio cantando le cover e che negli anni ho sempre dedicato nei live un momento ai pezzi degli altri. Dopo 25 anni di inediti e soprattutto dopo gli ultimi tre che hanno costituito un ciclo, questo era il momento giusto per dedicarsi alle canzoni del cuore e intanto elaborare informazioni per il futuro».
È stato difficile scegliere le tracce?
«Difficile?! È stato difficilissimo! Avevo una lista di oltre cento brani e volevo cantarli tutti. Ho dovuto scegliere e l'ho fatto seguendo il cuore, ma dell'ascoltatrice: ho scelto le canzoni che mi hanno accompagnato in alcuni momento di vita e ho scoperto di avere un cuore spudoratamente pop».
Cosa significa pop per lei?
«Pop sta per popolare, cioè di molti, di tutti. La sensazione di rivivere momenti di vita attraverso una canzone e i ricordi che essa porta con sé credo appartenga veramente a tutti. Più pop di così non si può».
Quanto è difficile cantare canzoni di altri?
«Queste canzoni le ho studiate, ho cercato di cogliere le sfumature di chi le ha interpretate, di rispettarne l'interpretazione e i momenti più identificativi e seguendo l'istinto da musicista ho cercato di dare qualcosa di mio, ma con moderazione, senza alterare i momenti importanti del pezzo. La difficoltà risiede nel trovare il giusto compromesso tra quello che si ama del brano e quello che gli si vuol dare, quasi a dirgli: grazie!».
Una sorta di ritorno alle origini. Chi era Giorgia da ragazza?
«La Giorgia ragazza era timida e per questo si affidava ai maestri, alle regole, cercando di mantenere fede alle promesse e cercando disperatamente un riconoscimento esterno da poter chiamare amore. Ma la vita è fantastica e tutto ribalta, ti fa fare cose che mai avresti fatto e smentisce tutte le tue sicurezze. E direi che va bene così perché ti insegna ad ascoltare la voce dentro di te».
Ha mantenuto fede alle promesse che le aveva fatto?
«L'unica promessa che mi ero fatta era di mantenere pulita quella scintilla che mi permette di salire sul palco ogni volta con onestà, verso di me e verso il pubblico. Io per quella lotto ogni giorno».
Nella sua carriera ha collaborato con grandi artisti italiani e internazionali. Con chi le piacerebbe collaborare in futuro?
«Dopo Ray Charles e Alicia Keys, mi piacerebbe Stevie Wonder che è un pezzo della storia musicale mondiale... magariii!!!».
Cosa prevede la scaletta dello spettacolo?
«Prevede un po' di Pop Heart e un po' di Giorgia dalle origini ad oggi. Dividerò il palco con una band eccezionale. Io e i miei musicisti siamo una cosa sola, pur con le nostre personalità: è la magia della musica, che per essere tale va praticata insieme».
Valentina Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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