L'indagine Demos pubblicata oggi conferma un trend oramai consolidato, per il Nord

Mercoledì 5 Maggio 2021
L'indagine Demos pubblicata oggi conferma un trend oramai consolidato, per il Nord Est, soprattutto in fatto di raccolta differenziata. Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, infatti, continuano a guidare la classifica italiana delle Regioni con più Comuni Ricicloni stilata da Legambiente, in cui la quota di raccolta differenziata supera l'80%: nessuna sorpresa, quindi, che il 78% dei nostri concittadini manifesti la propria soddisfazione per un sistema obiettivamente efficiente, grazie alla tariffazione puntuale e al servizio porta a porta. Eppure, questo non è e non deve essere un punto di arrivo. Bensì rappresentare un pungolo, per tutti gli stakeholder di riferimento (enti locali, consorzi, multiutility, cittadini, ma anche aziende e imprenditori), per intraprendere percorsi innovativi finalizzati ad una pluralità di obiettivi ambiziosi, ma realizzabili. Ne proponiamo tre: a) ridurre la produzione di rifiuto indifferenziato (quello che va in discarica: un onere economico, per la comunità, ma soprattutto un costo ambientale, in termini di inquinamento, siti di stoccaggio e ferite paesaggistiche); b) sensibilizzare comportamenti e consumi sostenibili; c) promuovere forme di economia circolare (anche locale). Sui primi due (almeno, in questo territorio), molto è stato fatto, anche se ovviamente sussistono margini di miglioramento. Sul terzo, esistono invece praterie da conquistare. E non è un caso che, tra le 6 missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (leggi: Recovery Plan) varato dal governo Draghi, compaia la Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, con quasi 70 miliardi di investimenti, compresi quelli per l'economia circolare. Di cosa si tratta? Nella descrizione che ne dà il Parlamento Europeo, è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti esistenti per aumentare al massimo il ciclo di vita dei prodotti, riducendo conseguentemente al minimo i rifiuti. Parliamo di massimi sistemi? Niente affatto: molti dei nostri giovani laureati, si stanno focalizzando (anche fuori dall'Italia) proprio su questo tema. Per sensibilizzare, certo, ma anche per avviare nuove forme di imprenditorialità. Su questo, anche i Comuni, in sinergia con le multiutility che gestiscono il ciclo dei rifiuti (in loro nome e conto, quasi sempre, e con utili da reinvestire, spesso), possono dare un contributo essenziale. Il Nord Est, forte della sua esperienza in materia, può rappresentare una leadership capace di affrontare queste nuove sfide. E non solo in campo ambientale, ma anche imprenditoriale. Perché sostenibilità ambientale non ha a che fare solo con la salute - nostra e del pianeta che ci ospita - ma anche con l'innovazione e la competitività delle nostre imprese. Un'opportunità per tutta l'area da non sottovalutare. E soprattutto: da non sprecare.
*Coordinatore Unione Comuni Marca Occidentale
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