L'INAUGURAZIONE
Il misterioso bosco di San Giorgio si è svelato al pubblico

Sabato 26 Maggio 2018
L'INAUGURAZIONE
Il misterioso bosco di San Giorgio si è svelato al pubblico ieri sera. E le dieci cappelle che compongono il padiglione della Santa Sede della 16. Mostra internazionale di Architettura della Biennale sono state prese d'assalto da curiosi, esperti e religiosi che si sono lasciati ammaliare dalle suggestive visioni architettoniche. Una prima volta, quella del Vaticano, che segue le due partecipazioni alle Biennali d'arte 2013 e 2015. A presentare il padiglione è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio alla Cultura, assieme a monsignor Paul Tighe, al patriarca di Venezia Francesco Moraglia e al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
LA GENESI
Ravasi ha iniziato raccontando l'avvio della mostra Vatican chapels: «Il sacro è difficile, per questo abbiamo voluto coinvolgere architetti da tutto il mondo che fornissero una visione completa. Le uniche richieste ai curatori sono state, qualora fosse stato possibile, inserire in ogni cappella l'altare, il leggio e la croce. Per il resto gli architetti hanno goduto di molta libertà». Un invito accolto dei curatori Francesco Dal Co e Micol Forti che hanno puntato molto sul connubio tra: «La natura come metafora della vita e luogo di incontro - ha spiegato Dal Co - in un padiglione di un ettaro e mezzo di terra, che si differenzia nettamente dagli altri». Ravasi ha spiegato quali possano essere le prospettive del padiglione una volta conclusa la mostra: «Esistono tre possibilità per i progetti. Il primo, quello a cui personalmente auspico, è che il Demanio acconsenta a tenerle stabili all'interno del bosco per quello che potrebbe essere un pellegrinaggio immersivo. La seconda ipotesi è che i costruttori ritirino le cappelle e le collochino in spazi loro, o che le offrano alla comunità. Infine, una delegazione polacca sarebbe pronta ad ospitarle in un parco di Kielce, ricomponendole insieme».
CHIESA E ARCHITETTURA
Ravasi si è quindi lasciato andare a due considerazioni sul rapporto, ampio, tra Chiesa e architettura: «La Chiesa per secoli è stata fondamentale per l'architettura, contribuendo alla creazione di vari stili. In secondo luogo, il dialogo contemporaneo con l'architettura appare più avanzato rispetto a quello con il mondo dell'arte». Incalzato sulla prospettiva futura, il cardinale ha anticipato la possibilità di una presentazione per un nuovo padiglione della Santa Sede anche alla prossima Biennale d'Architettura: «Auspico in una nuova partecipazione perché c'è una bulimia di idee. Purtroppo, un'anoressia di mezzi. Del resto, la costruzione del padiglione è stata complicata e dispendiosa. Non posso che essere grato ai costruttori che si sono fatti carico delle spese».
LA GIOIA DEL PATRIARCA
Anche il patriarca Francesco Moraglia si è espresso in maniera favorevole nei confronti di questa partecipazione, partendo proprio dalla nascita dell'idea: «Il progetto si rifà all'idea della Cappella nel bosco realizzata a Stoccolma da Gunnar Asplund, una comunità in dialogo spirituale che prega in un contesto pienamente integrato con la natura». Moraglia ha perciò offerto un parallelismo tra Venezia, i suoi luoghi di culto e l'architettura: «Venezia risponde bene a tale dialogo e itinerario spirituale fra le sue chiese, immersa com'è, in modo unico, nella bellezza del suo habitat unico e irripetibile. Venezia è, insieme, opera di Dio e dell'uomo, è l'esito felice del congiungersi della mano di Dio e dell'uomo come raffigura il gesto immortalato da Michelangelo nella Cappella Sistina». Infine il cardinal Ravasi ha annunciato che il 21 settembre prossimo si terrà, tra l'Arsenale e San Giorgio, il Cortile dei Gentili, un'occasione per dialogare tra laici e religiosi, con musica, visita notturna meditativa e una cena di beneficienza.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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