«L'illegalità cresce in ogni settore»

Martedì 25 Giugno 2019
«L'illegalità cresce in ogni settore»
L'ALLARME
VENEZIA Venezia che in ogni dove nasce un negozio che vende paccottiglia. Venezia che il livello del turismo si abbassa e Venezia che si piega, diventando porto sicuro per la contraffazione, in arrivo anche da altre regioni d'Italia. Una città che dovrebbe essere un gioiello ma è in preda a finte guide turistiche e alloggi fuori legge. Fenomeni «illegali che toccano tutti i settori».
È il ritratto dipinto dal generale di corpo d'armata Bruno Buratti, comandante Interregionale dell'Italia Nord Orientale della Guardia di Finanza.
CONTRAFFAZIONE
«A Venezia è un problema molto diffuso» spiega il generale a margine delle celebrazioni per il 245esimo compleanno della Guardia di Finanza, celebrato ieri alla caserma Tommaso Mocenigo, alla Giudecca. Ed è lì, tracciando il solco delle priorità su cui si concentra ogni giorno il lavoro delle Fiamme Gialle, che emerge il problema della contraffazione e della merce, soprattutto turistica, venduta a basso prezzo. Con i turisti che sanno di acquistare souvenir di bassa qualità, ma tant'è. «Venezia è una città che è connotata da un turismo di massa sempre crescente e a questo fenomeno si accompagna un'espansione altrettanto crescente di fenomeni di illegalità che tocca tutti i settori - è la fotografia, triste, del generale Buratti - dalla ricettività alberghiera, alle guide turistiche, alla ristorazione e alla contraffazione che è molto rilevante. Per altro noi abbiamo segnali abbastanza forti di reimpiego di capitali di attività provenienti dalla Toscana». L'accenno del comandante Interregionale della Finanza è ad una serie di indagini delle Fiamme Gialle a Prato, dov'era stata trovata merce contraffatta pronta a partire per Venezia e lì essere venduta.
«NEGOZI SERIALI»
L'analisi del generale Buratti è poi dura nei confronti di quei negozi turistici tutti uguali. «Venezia sta pullulando di negozi seriali che sono tutti uguali e che vendono merce di scarsissima qualità - attacca il generale - L'aspetto più devastante è che le fatture di acquisto sono spesso e volentieri fatture false e le etichette sono etichette false. Quindi vorrei rivolgere un invito alla gente a fare attenzione a quello che compra: è un problema molto serio e spesso si tratta di prodotti nocivi per la salute, ma il consumatore guarda purtroppo soltanto al prezzo. Se si paga poco, si acquista qualcosa che non vale nulla».
Anche perché, pur diminuendo la presenza sulle strade dei venditori abusivi, «dobbiamo aggiungere alla merce contraffatta, la merce della quale è falsificata l'origine - è ancora la disamina del comandante Buratti - La tracciatura dei prodotti che è ciò che garantisce al consumatore la qualità di quello che acquista (ad esempio il vetro di Murano, ndr), purtroppo è oggetto di una forma dilagante di contraffazione e alterazione anche in ragione del fatto che la tutela penale che assiste l'origine dei prodotti non c'è, a differenza della contraffazione: c'è stata un'evoluzione nel sistema».
IL CONTRASTO
«Per fronteggiare un fenomeno di tale portata - aggiunge il generale - è necessaria un'opera che non si limiti solo all'azione repressiva ma comporti una riflessione sull'adeguatezza degli attuali strumenti normativi». Ma proprio Venezia può rappresentare il punto di svolta. «Qui - conclude il comandante interregionale della Finanza - le nostre capacità di analisi e di osservazione dei contesti di riferimento vengono affinate e migliorate con progetti e piani d'azione ispirati ad una metodologia d'intervento nell'ottica di intercettare le manifestazioni di illegalità nel loro insieme».
Prima che ad affondare Venezia sia un turismo usato come grimaldello da «fenomeni illegali che toccano tutti i settori».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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