L'ESPOSIZIONE
Quando l'Europa era un continente condotto dalla femminilità,

Lunedì 16 Aprile 2018
L'ESPOSIZIONE Quando l'Europa era un continente condotto dalla femminilità,
L'ESPOSIZIONE
Quando l'Europa era un continente condotto dalla femminilità, prima degli uomini agricoltori e guerrieri, prima della violenza e dei conflitti. Prima di tutto questo c'erano le Donne, Madri, Dee titolo di una mostra ad Udine, che illustra la figura femminile attraverso linguaggi e metafore universali nell'arte preistorica. Un percorso che parte da 40mila anni fa arrivando ai modernissimi giorni nostri in un dialogo di segni primitivi che portano la firma di Klee, Prevert, Licini, Moore, Dalì. Felicemente prorogato fino al 22 di aprile il percorso espositivo nella sezione archeologica dei Civici Musei di Udine, che si apre con uno degli oggetti più rappresentativi del Paleolitico italiano, la Venere di Savignano, (provincia di Forlì-Cesena) datata a 25.000 anni fa, normalmente conservata nell'irraggiungibile Museo Pigorini di Roma.
IL PROGETTO
Del linguaggio universale del femminile il progetto europeo di Udine (la mostra dopo questa tappa passerà in mezza Europa) ha raccolto decine di splendidi pezzi ricevuti dai musei i Firenze, Siena, Prato, Belgrado, Serbia, Macedonia, Slovenia, Albania, Polonia e Romania. Com'erano viste e rappresentate quelle donne di 40-25-10 mila anni fa lascia sbalorditi per l'efficienza infantile e geniale dei tratti, per la rapidità delle linee e dei volumi. I nomi dei siti archeologici come Vina, Cernavodâ o Dolnì Vestonicê diranno poco a tanti. Ma sono i binari di un mondo di bellezza sconfinato che questo progetto europeo /Come-In!) offre al visitatore in una dimensione multimediale e di facile accessibilità (qui la regola è spesso: toccare) a chi ha differenti disabilità.
Un'occasione imperdibile la mostra di Udine (da martedì a domenica, dalle 10 e 30 alle 18, 8 euro, ridotto 4 ma vale per tutti i musei del Castello; delizioso catalogo) perché questa archeologia dei corpi femminili mette in mostra anche come sia immutato, in 40 mila anni, il nostro cervello. E forse ci vogliono proprio occhi di bimbo per vedere quell'invisibile che curve di seni e fianchi di donne rappresentano nella mente dell'homo sapiens.
Adriano Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci