L'atlante dei bulli: tre gruppi tra centro storico e terraferma

Martedì 16 Febbraio 2021
L'atlante dei bulli: tre gruppi tra centro storico e terraferma
LA MAPPA
MESTRE Tutto da rifare. L'atlante delle bande giovanili in città è cambiato completamente nel giro di un paio d'anni. Sono cambiati i protagonisti ma è cambiata anche la tipologia e la morfologia di questi gruppi. L'ultima baby gang, per intenderci, è stata quella di Altobello, quella del boss Valerio Alesini (ora in carcere a Padova). Una baby gang, infatti, è una aggregazione criminale di minori che si riunisce per compiere delle azioni illecite: una riproduzione in piccolo di una associazione per delinquere. Allora, quel gruppo organizzava furti (anche di barche e di auto), rapine, aggressioni e spedizioni punitive. Quel tipo di banda, oggi, non c'è più. Il fenomeno attuale vede più che altro un'evoluzione del bullo, del teppistello di strada. Ragazzini che diventano violenti per noia, che aggrediscono e che si scontrano con dei coetanei perché non trovano nulla di meglio da fare, non per conseguire qualche vantaggio.
Il gruppo più solido, in questo momento, è quello dei veneziani. Provengono da Sant'Elena, Cannaregio, Baia del Re. Hanno familiarizzato con altri coetanei, tra i 15 e i 20 anni, di Marghera, Altobello e Favaro. Fanno la spola tra il centro di Mestre (piazzale Cialdini, M9, Colonna della Sortita, Riviera XX Settembre), Venezia (Rialto, Cannaregio) e anche qualche centro commerciale (Ex Auchan, Nave de Vero). Si sono fatti notare, ultimamente, per il maxi scontro in campo Bella Vienna, il 12 dicembre, in cui si erano azzuffati con un gruppo di trevigiani: il fatto che una ex fidanzata di uno del gruppo, infatti, si fosse presentata con il nuovo ragazzo proprio a Venezia era stato accolto come un guanto di sfida.
Sempre quel gruppo, aveva aggredito, un paio di settimane fa, un giovane albanese in corso del Popolo: da quello sgarro era nato l'agguato per vendetta di una settimana fa in Riviera XX Settembre.
C'è un altro gruppo misto, infine, che bazzica sempre la zona del centro di Mestre. Un gruppo di cui fanno parte italiani, romeni, moldavi, tunisini e che vede, al proprio interno, tra i leader, anche una forte componente femminile. Questi ragazzi non sono una compagnia vera e propria, ma un'aggregazione spontanea a seconda dei luoghi di ritrovo (la colonna della Sortita in primis). La polizia di Stato sta indagando su questo gruppo perché responsabile, a quanto sembra, dell'aggressione di una 30enne cinese, una decina di giorni fa, in piazzale Cialdini. La ragazza è stata seguita dal centro Le Barche e poi scaraventa a terra e presa a calci. Gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere per cercare di identificare gli autori, uno per uno.
L'ipotesi è che si tratti dello stesso gruppo che, a capodanno, aveva fatto esplodere un cassonetto in via Fiume con una bomba carta e che aveva preso a calci il tram in piazzale Cialdini un paio di settimane più tardi.
D.Tam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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