L'APPUNTAMENTO
Rifulgono in vetrina le mitiche Louis Vuitton datate, e fanno

Venerdì 15 Novembre 2019
L'APPUNTAMENTO
Rifulgono in vetrina le mitiche Louis Vuitton datate, e fanno sempre la loro bella figura. Per non parlare dei foulard di Pucci e Lanvin. Per alcuni oggetti di culto, per altri puri complementi di eleganza. Perchè a fare la differenza sono sempre i dettagli. A Treviso per tre giorni il Vintage d'elite è protagonista dell'esclusiva mostra mercato a Ca' dei Carraresi.
LA DIVA
Una sorta di guardaroba delle meraviglie con capi e accessori da tutto il mondo. E una guest star: Roberta di Camerino. Gli iconici foulard, le borse Bagonghi amate da Grace Kelly, gli abiti in maglia senza cuciture nè bottoni. Un best off della celebre maison che darà spolvero alla tre giorni. Per non parlare degli ombrelli, appesi al soffitto come un'opera d'arte. Treviso rende omaggio alla stilista ricordando un periodo aureo della moda in Laguna proprio all'interno di Vintage ai Carraresi. Nell'allestimento, voluto da Fernanda Livolsi, trovano spazio i bozzetti originali a grandezza naturale del marchio, con apposte le indicazioni a penna della stilista Giuliana Coen Camerino, alcuni abiti icona, i celebri ombrelli e una selezione di borse.
IL SOGNO
Si sogna un'eleganza d'antan nel fine settimana tutto dedicato al vintage in una delle gallerie più belle del centro storico. Vintage ai Carraresi è una fiera di oggetti della memoria, di capi iconici, di abiti e tessuti con una storia, di borse e accessori che arrivano da tutto il mondo, frutto del gusto e della passione compulsiva di Fernanda Livolsi. Una che ha saputo farsi sedurre dal fascino del Vintage in tempi non sospetti facendone una scelta di vita. Alla continua ricerca di pezzi preziosi ha dedicato le sue energie migliori, creando Officine Li Volsi, un luogo che racconta tutta la sua passione. Poi quattro anni fa ha fortemente voluto che Treviso diventasse, per tre giorni, la capitale d'Italia del vintage. E la sua intuizione ha avuto successo. «Il pretesto è quello di trovare il punto d'incontro tra il vecchio e il nuovo, reinterpretando le suggestioni che ci arrivano dal passato, per ritrovare stili ed eleganze che è bello non dimenticare» spiega a proposito della sua filosofia professionale.
MODERNARIATO
Fino a domenica ecco a Treviso la mostra dedicata al vintage in grado di sapersi distinguere e qualificare per la sua unicità, per il suo portarsi dentro emozioni e suggestioni di stagioni mitiche e contemporaneamente essere coerente con le attuali tendenze-necessità di sostenibilità e contenimento dei consumi, facendo del vintage un fenomeno culturalmente sempre più attuale. A fronte dell'infinita gamma di significati che vengono attribuiti o associati al concetto di vintage, Vintage ai Carraresi ha fatto una scelta radicale, proponendo un'accurata selezione di abbigliamento, accessori, arredi e complementi d'arredo rigorosamente del secolo scorso, in un'ampia panoramica che arriva fino agli anni 80 e che occuperà interamente il piano terra e il primo piano del palazzo. Un'immersione totale nei decenni che hanno rivoluzionato la moda e il design, per apprezzare il vintage autentico, proveniente sia da celebri maison sia da produzioni artigianali-sartoriali, nelle sue svariate declinazioni, ma soprattutto nel suo valore originale, legato, oltre che a mode ed epoche, alla qualità di una fattura irripetibile ai giorni nostri, a confezioni introvabili, a lavorazioni che non possono più essere riprodotte e ad una ricerca del dettaglio oggi difficilmente replicabile.
IL RICORDO
Tre anni sono stati sufficienti a far diventare la kermesse adulta: e quest'anno Vintage ai Carraresi per la prima volta è stata presentata in anteprima a Milano insieme all'anteprima della mostra - collaterale esclusiva dedicata a una delle più note stiliste del panorama nazionale: Giuliana Coen Camerino, colei che ha reso celebre il brand Roberta Di Camerino in tutto il mondo. Mia madre? Una divina egocentrica. Se vintage è ricordo, nulla è più vintage del libro di Roberta Camerino su sua madre. La ama o la detesta? Chissà. Insondabili i legami tra madre e figlia. Certo quello che le riconosce e le ha sempre riconosciuto è il talento. «In famiglia era per tutti il genio: dai nonni a noi, dalle zie, a mio padre, che la amava profondamente ed era l'unica a riuscire a tenerle testa». Roberta è arrivata da Venezia ieri per la vernice. Seduta a Ca' dei Carraresi con ancora gli stivali indossati non vuole parlare della sua città ferita. Io ho subito danni minimali: ci sono famiglie che hanno perso tutto. Sono solo un po' affaticata perchè stare al freddo mi pesa molto».
L'ORIGINALE
Eccola Roberta the original. Senza quel di giustapposto di dubbia ascendenza nobiliare che l'ha resa un brand ma le ha insieme rovinato la vita. Si sono io ad aver reso famoso il marchio. E, forse anche mia madre. A propria volta mamma e nonna, Roberta, la figlia di Giuliana Coen Camerino, chiude in un libro un rapporto difficile e conflittuale, una vita da retropalco, o forse semplicemente i suoi ricordi. Gli occhi azzurrissimi e il colorito ambrato non tolgono allo sguardo un velo di malinconia. Volevo fare la scultrice. Studiavo al liceo artistico. Ma, quando mio padre mancò, il problema non si pose neppure: dovevo entrare in ditta. E fu esattamente quello che feci. Si chiama Schegge di R un nome che sembra quello di un profumo. Ma nel quaderno familiare dei Camerino, presentato a Treviso in serata con Luciana Boccardi e Angelo Caroli, emergono Coco Chanel e Salvador Dalì, Madonna e Grace Kelly. E insieme un'adolescente fragile che cerca di costruirsi una personalità nonostante l'ingombro di una madre geniale e famosa. Forse, guardando a ritroso, avrei dovuto impormi di più con la mamma, forse subivo come tutti il suo fascino - conclude Roberta - Ancora mi sembra di vederla quando sfreccia con il suo motoscafo da 007 in laguna, o quando organizza le sue sfilate teatralissime alla Polveriera. Un paradosso? Il suo profumo, che ho detestato al punto da aver bisogno di una terapia, ora mi manca.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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