L'addio a Emma Vidal il simbolo del merletto

Giovedì 20 Giugno 2019
BURANO
È passata per l'ultima volta davanti al museo del Merletto, dove aveva lavorato per lunghi anni, fino ai 100 e senza usare gli occhiali. Ieri mattina, nel duomo di Burano, si sono svolte le esequie di Emma Vidal, 103 anni (nella foto), merlettaia e ormai simbolo di un'isola intera e della sua distintiva arte artigianale. Emma non si era mai sposata ed era stata adottata dalla sua isola, particolarmente da Mario Bruzzese, titolare del ristorante Raspo de Ua, struttura con qualche camera a pensione. Emma era ospite fissa ogni giorno a pranzo e nelle giornate troppo rigide d'inverno o troppo calde d'estate veniva dolcemente acchiappata da Mario e fatta dormire in una camera confortevole con riscaldamento o aria condizionata. A tavola, fra gli amici commensali di Burano, come Agostino Amadi, Emma esprimeva tutta la sua simpatia e lucidità, pronta alla battuta e a rintuzzare le allusioni stuzzicanti lanciate al suo indirizzo. Aveva una fede rocciosa ed incrollabile, tanto da non mancare ad ogni rito religioso e alle iniziative della parrocchia.
Alle esequie, celebrate da don Enzo Piasentin, c'era anche il sindaco Luigi Brugnaro, che alla notizia della scomparsa di Emma, si era stretto commosso alla sua famiglia e a tutta la comunità di Burano. «Per tutta la sua vita - aveva detto il sindaco - Emma Vidal ha portato avanti e difeso la tradizione del merletto. Carissima Emma, nella tua memoria continueremo su questa strada, e lo faremo con la stessa tenacia con cui hai affrontato la vita e hai fatto in modo che una delle più antiche arti veneziane continuasse a rimanere viva. Grazie Emma». Brugnaro è quindi corso al salone Nautico, passando la fascia tricolore al consigliere Maurizio Crovato, perché l'amministrazione comunale fosse presente al seguente funerale del giovane Davide Zane, 22 anni. Ottantuno anni di differenza fra Emma e Davide, ma il dolore di Burano ieri era autentico e non contava differenze. «Sì, Emma ha compiuto l'intero ciclo naturale della vita - ha detto don Enzo - mentre Davide ha visto la sua troncata troppo presto. Ma in entrambi i casi devono essere riconosciuti i semi che Dio, attraverso di loro, ha seminato».
T.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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