INCONTRO
MESTRE E' quello più personale, intimo, rappresentativo. Davide,

Martedì 24 Aprile 2018
INCONTRO MESTRE E' quello più personale, intimo, rappresentativo. Davide,
INCONTRO
MESTRE E' quello più personale, intimo, rappresentativo. Davide, come il suo nome di battesimo. È questo il titolo che Gemitaiz, all'anagrafe Davide De Luca, romano classe '88, ha scelto per la sua terza fatica discografica da solista, uscita venerdì 20 aprile.
IL NOME
Il rapper incontrerà i fan e firmerà le copie dell'album oggi, alle 14.30, alla Libreria Feltrinelli in piazza XXVII Ottobre. «La verità è che è stato l'unico titolo che poteva andare bene, e l'ho scelto all'ultimo. Ero quasi nel panico, finché un amico mi ha fatto notare che nelle canzoni pronuncio spesso il mio nome. Ora sono convinto e stracontento dice parlando del disco, che verrà presentato dal vivo il Primo maggio al concerto di Roma e sabato 26 maggio al Wired Next Fest di Milano. Il rapper propone 15 tracce con diverse collaborazioni sia a livello di featuring che di produzione. Ci sono infatti brani con Guè Pequeno, Achille Lauro, Fabri Fibra, Coez, Madman e Priestess, amici con i quali Gemitaiz condivide cose che vanno oltre alla musica.
RAPPER
«La musica è una delle poche cose pure rimaste, c'è tanta musica che non apprezzo, ma nel bene o nel male unisce le persone; è importante che ci sia e che tutto il mondo ascolti la musica» sottolinea Gemitaiz. Grazie a una poetica unica, tematiche e personalità da vendere, è uno dei rapper più seguiti della scena hip hop italiana. E' entrato nel mondo della musica nel 2003. Dopo la firma per Tanta Roba Label nel 2012, ha presentato al pubblico il suo primo album ufficiale da solista, L'Unico Compromesso, che lo ha lanciato nel mondo della musica che conta. A giugno 2014 assieme a MadMan ha pubblicato l'album Kepler sempre per la stessa etichetta, che ha raggiunto il riconoscimento Disco D'oro per le copie vendute.
La gente si aspettava un disco come dieci anni fa, quando Gemitaiz ha cominciato, o tutto con le sonorità che vanno ora, in primis la trap ovvero l'elettronica messa nel rap. «Invece io sono partito da una traccia, Fuori, che è tutta una riflessione sul rap, e da lì ho capito il senso che avrebbe avuto tutto il disco, e ho spaziato esattamente dove e come volevo. C'è una generazione che sta crescendo ascoltando il rap con un'idea sbagliata. Nei dischi serve intimità: non devi eleggerti re del mondo» conclude Gemitaiz.
F.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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