In sciopero alla Metro per chiedere soldi e diritti

Sabato 20 Aprile 2019
In sciopero alla Metro per chiedere soldi e diritti
LAVORO
MESTRE Quello di ieri in tutta Italia è stato solo il primo, di scioperi contro la Metro ne seguiranno altri se le cose non cambieranno, e intanto sono proclamate già altre 8 ore. Lo dicono i delegati della Rsu Metro Venezia e della Filcams-Cgil che ieri mattina erano con i lavoratori al presidio davanti al punto vendita cash & carry di Marghera vicino alla Nave de Vero. L'Azienda dal 1. aprile scorso ha disdetto il contratto integrativo e ha applicato unilateralmente un regolamento interno ritenuto irricevibile dai Sindacati anche perché «non si tratta di un'azienda in crisi, anzi: i risultati del punto vendita di Marghera, che conta 36 dipendenti, sono in crescita».
Secondo i rappresentanti dei lavoratori ieri il 70% di quelli a tempo indeterminato ha scioperato chiedendo certezza dei turni di lavoro unici, confronti sull'organizzazione del lavoro per il superamento del precariato, incremento del salario variabile e parametri certi e condivisi, nonché un aumento della retribuzione di domenica.
«Il comportamento aziendale in questi mesi di trattativa inutile ha dimostrato il suo totale disinteresse per i propri dipendenti» dicono quelli della Rsu e della Cgil che denunciano la riduzione della quota di salario variabile (cioè il premio di produzione, con parametri irrealizzabili), l'abolizione del contributo ai Cral, la mancanza di investimenti per la sicurezza e per ridurre i pesi e i carichi di lavoro, la richiesta degli orari spezzati, «facendo così saltare i tempi di vita e lavoro per i dipendenti». (e.t.)
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