In dono 110 antiche stampe Il Cadore celebra Tiziano

Martedì 4 Agosto 2020
L'ANNUNCIO
Pieve di Cadore, paese natale di Tiziano Vecellio, riconferma la sua centralità negli studi e nella conoscenza dell'artista veneto e conquista una posizione di primo piano a livello nazionale nella raccolta e conservazione di importanti stampe di e da Tiziano. Grazie ad una recente, importante donazione alla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, un nucleo di 110 stampe antiche (dal XVI al XIX secolo), appositamente acquisite dai benefattori cadorini Luigina e Carmelo Paludetti, tra i soci fondatori della Fondazione, si andrà ad implementare la già ricca e preziosa raccolta di stampe tizianesche presente a Pieve, che annovera quasi 200 pezzi in possesso della medesima Istituzione e 80 fondamentali stampe di proprietà della Magnifica Comunità del Cadore.
LA DONAZIONE
Si tratta di xilografie originali d'alta epoca e magnifici bulini cinquecenteschi, alcuni realizzati sotto la direzione dello stesso Tiziano che coinvolse xilografi e incisori come Niccolò Boldrini, Giovanni Britto, Cornelis Cort o Martino Rota, ma anche pregevoli o rare incisioni dei secoli successivi. E ancora alcune stampe colorate a mano, con acquerelli e tempere, una maestosa litografia dall'Assunta dei Frari, dai smaglianti colori a tempera e l'inedita riproduzione litografica della pala realizzata da Tiziano tra il 1528 e il 1530 per l'altare di San Pietro Martire nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia, incisa subito prima che un devastante incendio distruggesse il capolavoro tizianesco nel 1867: una fondamentale testimonianza documentaria che sarà conservata a in Cadore. Da qualche anno la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore con la collaborazione di alcuni tra i massimi esperti dell'artista a livello internazionale, ha iniziato a raccogliere in maniera sistematica le stampe tizianesche con la consulenza di Francesca Cocchiara, specialista di grafica antica e curatrice della raccolta della Fondazione stessa, nella consapevolezza dell'importanza e del ruolo che queste hanno avuto nell'affermazione e nella diffusione dell'arte del grande Maestro. Fu infatti Tiziano stesso, in vita, a promuovere le sue invenzioni facendole stampare da incisori di fiducia, mentre dopo la sua morte le stampe definirono l'enorme fortuna di molte sue composizioni, conosciute e ammirate in tutta Europa. L'acquisizione da parte della Fondazione del nuovo fondo, che sarà intitolato ai Pauletti, riunito in molti decenni di attività dal libraio Claudio Ceccato titolare della Bottega della Arti Stampe Antiche di Padova, porta ora il complesso delle incisioni conservate a Pieve di Cadore a contare ben 390 fogli. Un vero primato, che pone il paese di Tiziano come ineguagliabile punto di riferimento in questo settore, ai vertici in Italia non solo per numero (ad oggi i nuclei tizianeschi censiti più cospicui erano l'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, con 377 pezzi, e il Museo Correr di Venezia con 349 pezzi), ma anche per qualità, rarità e interesse collezionistico.
Giuditta Bolzonello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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