Imputato positivo al covid, processo fermo per un mese

Giovedì 1 Aprile 2021
Per colpa del Covid si ferma per un mese il processo sulle presunte infiltrazioni della camorra nel Veneto orientale. Uno dei principali imputati sotto accusa per associazione per delinquere di stampo mafioso, Raffaele Buonanno, in carcere a Menfi, è stato trovato positivo al coronavirus e, di conseguenza, non è possibile per lui seguire le udienze. Alla sezione penale del Tribunale di Venezia, presieduta da Stefano Manduzio, non è restato che rinviare il processo, facendo saltare alcune udienze e fissando la ripresa per il 29 aprile, data in cui riprenderanno a sfilare i testimoni della pubblica accusa. Nel troncone che è finito a dibattimento figura anche il presunto boss dei casalesi, Luciano Donadio, che secondo la Procura per molti anni ha gestito affari illeciti ad Eraclea, sotto la copertura di alcune imprese di costruzioni. Gli episodi contestati ai presunti componenti del clan malavitoso, figurano estorsioni e minacce, detenzione di armi e una lunga serie di reati societari ed evasioni fiscali realizzati attraverso le società che facevano capo a Donadio. Sotto accusa anche l'ex sindaco di Eraclea, Mirco Mestre, al quale i pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini contestano il reato di voto di scambio per aver ottenuto i voti del boss e dei suoi uomini in cambio dell'interessamento in un progetto da realizzarsi nella zona, e che poi non andò a buon fine. Il troncone celebrato con rito abbreviato si è concluso lo scorso anno con numerose condanne, tra le quali figura quella dell'ex sindaco e vicesindaco di Eraclea, Moreno Teso, al quale sono stati inflitti 3 anni e 3 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.
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