Il segreto che salverà la terra

Mercoledì 23 Settembre 2020
Il segreto che salverà la terra
Un'avventura tra le calli labirintiche di Venezia che vuole dare uno squarcio d'ottimismo per il futuro e appassionare i ragazzi raccontando il mondo che verrà. Più pulito e attento all'ambiente, dove l'energia sarà a buon mercato e non inquinerà più grazie all'idrogeno. Un futuro che è in bilico perché l'inventore della macchina che riesce a produrre energia verde dall'acqua, il luminare della fisica Bepi Galvano, in una notte di luna piena scompare in circostanze misteriose. Un trio di ragazzi coraggiosi e intelligenti che stava organizzando la festa per il suo ottantesimo compleanno decide di ritrovarlo e di raccogliere la sua eredità per sventare la cospirazione di sua figlia che vuole impossessarsi della sua invenzione. Questo e molto altro è Zhero - Il segreto dell'acqua (Salani Editore), il libro scritto da Marco Alverà, manager di caratura internazionale e famiglia veneziana, che verrà presentato a Venezia domani.
«È un libro nato a Venezia nel periodo del lockdown e parte dal desiderio di raccontare un futuro possibile e pulito - spiega il manager nato a New York 45 anni fa con casa ancora in laguna («Non avevo mai visto la città così, era incredibile»), amministratore delegato del gruppo italiano Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo -. Sono partito da una mia idea: la paura genera paralisi, mentre la speranza genera azione. Alla protesta bisogna affiancare la proposta. Un mondo 100% rinnovabile è possibile ed è anche una opportunità di business. Come Snam, come Italia, come Europa ci stiamo assolutamente muovendo in questa direzione. Per questo ho voluto raccontare questa storia di ragazzi coraggiosi che lottano per salvare il mondo». Una storia per ragazzi che può essere letta con divertimento anche da genitori e nonni. «La sera cerco di raccontare alle mie due bambine, Lipsi e Greta, una favola per farle addormentare. E nel lockdown mi è venuta voglia di scrivere un libro con loro e per loro, e per tutti i loro coetanei proprio per raccontare un futuro possibile e migliore - spiega Alverà -. Sono già sensibili ai temi ambientali come tanti loro coetanei, a scuola fanno recite dove i cattivi sono gli inquinatori, stanno anche attente a non farmi usare le cannucce per bere. Hanno letto tre o quattro bozze del libro, mi hanno dato un sacco di consigli sulla grafica e sull'estetica. Ringrazio anche Salani e Pierdomenico Baccalario per il loro contributo determinante».
Zhero ha anche un'altra protagonista, una Venezia un po' magica e gotica. «Nel libro i tre ragazzi protagonisti ripercorrono tutte le calli che di solito facciamo insieme alle mie figlie - racconta il manager - e finiscono anche in un luogo affascinante come il labirinto di Borges nel giardino della Fondazione Cini». Di più non vuol dire anche se si lascia scappare una spoilerata (anticipazione nel linguaggio dei ragazzi): «La figlia del professore Galvano, che ha circa 40 anni, è cattiva e vuole sfruttare la scoperta del padre. Ma la storia finisce bene. E potrebbe anche avere un seguito».
REALTÁ
Alverà ha preso spunto da fatti realmente accaduti. «Una macchina simile a quella inventata dal Galvano esiste già oggi, si chiama elettrolizzatore e la produciamo anche in Italia. Già alla fine del 700 Alessando Volta faceva esperimenti con l'idrogeno. Il problema sono sempre stati i costi. Oggi questa tecnologia è molto più a buon mercato: vent'anni fa costava 40 volte più del petrolio, ma tra cinque anni sarà competitiva con alcuni combustibili fossili. Anche noi di Snam ci stiamo investendo perché vogliamo portare il sole nelle case». Il progetto è grandioso. «Se per ipotesi poco più dell'1% del deserto del Sahara fosse coperto da pannelli solari soddisferemmo il fabbisogno energetico di tutto il mondo - spiega Alverà -. E con l'idrogeno potremo risolvere il problema di immagazzinare l'energia prodotta da fonti rinnovabili». Che per loro natura producono energia in modo intermittente. «Già, con l'idrogeno risolviamo anche il problema della dispersione e dello spreco di questa energia - assicura l'Ad -. L'idrogeno è l'elemento più abbondante dell'universo e noi di Snam siamo stati tra i primi al mondo a miscelarlo e trasportarlo col metano per creare un combustibile poco inquinante. Al traguardo dell'energia pulita e praticamente inesauribile ci arriveremo presto, molto prima di quanto ci aspettiamo. Per questo i nostri ragazzi devono essere ottimisti». Tra l'altro la lotta all'inquinamento potrebbe dare una mano anche a battere il Covid.
PROVENTI A UNA FONDAZIONE
I proventi di Zhero andranno alla fondazione Kenta Alverà che si occupa della lotta alla povertà educativa e di cultura: «Era la mia nonna veneziana, Angelica detta Kenta. Una donna all'avanguardia, che diceva sempre: Finché le ragazze non studieranno materie tecniche, lei si riferiva in particolare all'informatica, non ci sarà una vera parità e la nostra società non potrà migliorare».
Come è stato scrivere un romanzo per ragazzi? «Una parte del mestiere di un amministratore delegato è motivare le persone, convincere le controparti, spiegare obiettivi e strategie ad azionisti e clienti - risponde Alverà -. Scrivere questo libro però è stata un'enorme scoperta: la libertà che ti dà un canovaccio completamente bianco, di non dover convincere nessuno, di usare la fantasia per spiegare dei fatti e delle possibilità concrete è incomparabile. È stata una bellissima esperienza, mi sono sentito completamente libero». Libero come l'acqua di diventare energia attraverso l'idrogeno.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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