IL PUNTO
Meno male che esiste il Prosecco. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo,

Venerdì 5 Aprile 2019
IL PUNTO Meno male che esiste il Prosecco. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo,
IL PUNTO
Meno male che esiste il Prosecco. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, per sostenere i bilanci di un comparto che, senza la corazzata delle bollicine venete, non sarebbe così in salute come appare a prima vista. Forte di questo valore, ma consapevole delle nuove sfide in arrivo, il Consorzio di tutela del Prosecco Docg festeggia a Vinitaly l'ennesima stagione positiva e i cinquant'anni della denominazione Conegliano-Valdobbiadene, con i 12 produttori nello suo stand, la possibilità di assaggiare più di 180 etichette e approfondire la conoscenza con le degustazioni guidate: da Il rifermentato in bottiglia: quando la tradizione diventa innovazione a 50 anni... Una bella storia da raccontare. Scopri l'evoluzione delle vendemmie passate, fino al convegno Presentazione del Rapporto economico, i numeri del successo e alla degustazione Il Superiore di Cartizze: 107 ettari di vocazione enologica. Tutto questo in concomitanza con la decisione del Conegliano-Valdobbiadene di seguire l'esempio della Doc di pianura e dei cugini di Asolo e decidere lo stop agli impianti di nuovi vigneti. Con buona pace degli imprenditori che hanno piantato uva Glera sperando di poterla imbottigliare come Prosecco e fermo restando che, in caso di nuove espansioni, in futuro si partirà dai vigneti già a terra.
PIANETA DA SCOPRIRE
Un mondo che resta in grande fermento, in tutti i sensi, quello del Prosecco. Basti pensare, per dirne una, al colpaccio dell'azienda Le Colture di Santo Stefano di Valdobbiadene (Tv) guidata dalla famiglia Ruggeri, per la prima volta selezionata da Wine Spectator frale 103 migliori cantine d'Italia che presenzieranno domani, a Palazzo dellaGran Guardia, ad Opera Wine 2019 con il Rive di Santo Stefano brut Gerardo 2016. Comparto dinamico e spumeggiante, che si specchia nelle tante novità in arrivo. Il Docg Rive di Collalto, Millesimato Demi-Sec che va ad arricchire la Luxury Collection della storica azienda Mionetto e sarà protagonista, lunedì, assieme al Cartizze Docg, dei dolci show cooking del Pastry Chef Alessandro Servida; il nuovissimo Asolo Docg Extra Brut, con fermentazione in autoclave, rappresentativo della giovane Docg Asolo Prosecco Superiore in cui di Terre di San Venanzio Fortunato; le quattro etichette inedite di Cantina Pizzolato di Villorba (Tv), leader del comparto bio&vegan: i due vini nuovissimi Spumante di Pinot grigio extra brut e Spumante Prosecco ICE Demi Sec, nella linea So Easy, e il rinnovamento del packaging dei già esistenti Moscato Dolce e Spumante Rosè extra dry.
PROSECCO E SPUMANTI
Canevel Spumanti di Valdobbiadene va anche oltre, con il metodo di spumantizzazione Setàge, dalla fusione delle parole seta e perlage, per ottenere bollicine sottili ed eleganti come la seta, grazie ad un processo lento di spumantizzazione, a bassa temperatura controllata (tra il 12 i 14°c) e uso di lieviti selezionati, brindando con la Rosa del Faè, Rosè Millesimato Brut, cru di uve Marzemino (100%) coltivate nell'omonimo vigneto di proprietà, a Refrontolo, in collina. Col Sandago di Susegana (Tv) svela il Nature chiamato Rive di Susegana Extra Brut, da uve Glera in purezza. Perlage, l'altra azienda bio di punta della Docg, con sede a Farra di Soligo, metterà in mostra, alla Bottega Le Rondini, a Verona, il nuovo Genesis, Asolo Extra Brut bio realizzato con lo zucchero di canna equo e solidale. Montelvini, invece, svelerà la prestigiosa bottiglia di Asolo Prosecco Limited Edition 1881 disegnata da Chiara Andretti e la festeggerà con il light lunch firmato da Graziano Prest, una stella Michelin al Tivoli di Cortina d'Ampezzo.
ETICHETTE BLASONATE
Non solo prosecco, ovviamente, al Vinitaly 2019. E non solo Amarone. C'è gloria anche per i vini meno blasonati, eppure amatissimi e fondamentali per completare - in quantità e qualità - un'offerta straordinaria. Partendo da un altro cinquantesimo, quello della Doc Colli Euganei i cui produttori punteranno decisamente sui rossi, oltre che sugli autoctoni Fior d'Arancio. Ed ecco il significato di 1969 -2019 50 anni di vulcaniche emozioni. Vocazione e longevità, degustazione di vecchie annate per avviare le celebrazioni per i 50 anni della Doc, tasting libero a ritroso di 25 anni, che misurerà lo stato di evoluzione di Merlot e Cabernet e dei migliori vini delle cantine euganee.
Ma ci sarà spazio anche per le i Volcanic Wine Women, fuori fiera di Vinitaly and the city, con le donne vulcaniche di otto aziende vitivinicole italiane, dall'Etna al Soave ai Colli Euganei. E per masterclass, come Sangue e menta: Colli Berici ed Euganei tra note ematiche e note ferrose.
E, a proposito di Colli Euganei, Maeli, giovane ed entusiasta boutique winery di Baone (Pd), anche quest'anno celebrerà il Moscato Giallo in tutte le sue versioni, dal Metodo Classico Brut Nature al Frizzante Ancestrale, fino al Diloro, Fior d'Aranco Passito che insieme alle altre due versioni del vitigno (lo spumante dolce ed il fermo secco), completa la trilogia della Docg. Per non parlare della grappa di Moscato distillata nientemeno che dal maestro Capovilla, mentre spunta anche un Rosé Ancestrale da vecchie varietà autoctone dei Colli Euganei del secolo scorso: Marzemina Bianca, Corbina Nera, Pattaresca, Vernazzola e Malvasia Istriana. Il nome? Dilante, che profuma di rose, melograno e pompelmo racconta Elisa Dilavanzo.
IL TERRITORIO
Intenso anche il programma del Consorzio Vini Venezia, con le sue7 aziende e i vini della DOC Venezia, DOC Lison-Pramaggiore, DOC Piave e delle DOCG Lison e Malanotte del Piave. Dall'incontro con il vino dei frati Carmelitani Scalzi di Venezia, realizzato con le uve delle viti recuperate nel vigneto-collezione della biodiversità nell'antico brolo a due passi dalla stazione Ferroviaria di Venezia,finoalla presentazione del Vademecum Vitivinicolo 2019, da sette anni strumento di riferimento per i viticoltori del territorio nel loro impegno sul tema della sostenibilità ambientale. E, a proposito di Venezie, ecco che Casa Paladin di Annone Veneto (Ve), presenterà il suo nuovissimo Pinot Grigio Rosè delle Venezie, new entry nella gamma di Bosco del Merlo
Spostandoci in Friuli Venezia Giulia, ecco Zorzettig di Spessa (Ud) con la nuova veste grafica della linea Segno di terra, composta da quattro vini di forte impronta autoctona (Cunfins, Donzel, Verduzzo, Merlot). E Remuav, metodo classico che l'azienda Tiare di Roberto Snidarcig a Dolegna del Collio (Go) - famosa per i suoi straordinari e premiatissimi Sauvignon (il Tiare 2013 è statocampione del mondo a Bordeaux, cinque anni fa) -, produce solo in annate speciali, e non sempre con le stesse uve, ma solo con quelle che hanno raggiunto un determinato livello di qualità e maturazione, con dosaggio pas dosé.
C.D.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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