IL PROCESSO
VENEZIA La Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne

Mercoledì 20 Marzo 2019
IL PROCESSO VENEZIA La Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne
IL PROCESSO
VENEZIA La Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne inflitte lo scorso anno ai tre giovani kosovari accusati di aver costituito in laguna una cellula affiliata all'Isis che stava progettando un attentato a Venezia, al ponte di Rialto.
L'avvocato generale Giancarlo Buonocore ha formulato la richiesta ieri mattina, in aula bunker, a Mestre, nel corso del processo di secondo grado, celebrato di fronte alla Corte d'assise d'appello di Venezia.
Gli imputati sono Arjan Babaj, 29 anni, ritenuto l'ideologo del gruppo, condannato dal gup Massimo Vicinanza a cinque anni di reclusione; Dake Haziraj, 28 anni, e Fisnik Bekaj, 26 anni, ai quali sono stati inflitti quattro anni di reclusione ciascuno. Tutti sono in carcere.
La discussione del processo è proseguita fino a metà pomeriggio con le arringhe della difesa, rappresentata dagli avvocati Patrizia Lionetti, Stefano Pietrobon e Vittorio Platì, i quali si sono battuti per ottenere l'assoluzione dei rispettivi assistiti: sia nel merito dei fatti materiale contestati a ciascuno dei tre giovani, che hanno sempre negato di essere terroristi e di aver progettato un attentato, sia sul fronte tecnico giuridico della possibilità che si sia concretizzato il reato di associazione con finalità di terrorismo, in assenza di qualsiasi tipo di prova in merito all'adesione del terzetto all'Isis.
Il quarto giovane coinvolto nell'inchiesta, minorenne all'epoca dei fatti, difeso dall'avvocato Luigi Quintarelli, è già stato condannato con sentenza passata in giudicato a tre anni e quattro mesi di reclusione, pena che finirà di scontare nel giugno del 2020.
Stando a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte durante le indagini, fu proprio il minorenne a pronunciare la frase che spinse gli inquirenti ad accelerare gli arresti: «Con Venezia guadagni subito il Paradiso per quanti monafik (ipocriti) ci sono qua. Ad avere una bomba... a Rialto».
I quattro giovani kosovari furono arrestati nel marzo del 2017.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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