IL PESTAGGIO
VENEZIA «È successo tutto molto in fretta. Mi ha riconosciuto,

Domenica 17 Febbraio 2019
IL PESTAGGIO
VENEZIA «È successo tutto molto in fretta. Mi ha riconosciuto, ha gridato il mio nome e mi è saltato addosso. In pochi istanti ho sentito male all'occhio». Andrea Morucchio, 51 anni, ex fotografo e ora artista di arte contemporanea racconta così l'aggressione subita venerdì pomeriggio alle Zattere da parte di Antonio Benacchio, ex ingegnere già noto alle cronache per aver sfigurato, anni fa, monumenti e statue della città.
«Non so se sia stato un pugno o uno schiaffo, è stata una cosa repentina e velocissima - continua Morucchio - Antonio Benacchio lo conosco dai tempi della scuola ma non lo vedevo da quasi cinque: l'ultima volta che ci siamo incontrati abbiamo bevuto un caffè assieme e chiacchierato. Non so cosa gli sia scattato nella testa l'altro giorno. Erano circa le 16.30, stavo andando all'inaugurazione di una mostra che volevo vedere, lui era seduto ad un tavolino di un locale chiuso. Mi ha riconosciuto, mi ha chiamato, ha inveito contro di me e mi ha colpito al volto».
Attimi di paura che l'artista ha voluto raccontare in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, corredandolo con una foto dello zigomo gonfio. Una denuncia visibile a tutti a cui però non seguirà nessuna denuncia alle forze dell'ordine contro l'aggressore, nonostante la pioggia di commenti e l'invito dei più a presentarsi in un commissariato e raccontare quanto accaduto. E la testimonianza di chi racconta un'aggressione di settimana scorsa. Sempre alle Zatterre, sempre per mano di Benacchio.
«Non ho reagito né ho intenzione di denunciarlo - taglia corto il cinquantunenne ex fotografo veneziano, deciso a non tornare sui suoi passi - Ho fatto il post per documentare quanto accaduto e per lasciare una traccia. Ho paura di incontrarlo ancora e che la cosa possa succedere di nuovo. Che mi possa attaccare una seconda volta. Poco dopo aver subito l'aggressione sono andato alla mostra e mi sono accorto dell'ematoma all'occhio poco prima di andare a letto. Non sono nemmeno andato in Pronto soccorso per farmi medicare, la ferita è di poco conto - conclude - Ma quello che più interessa è che adesso chi di dovere si prenda cura di una persona in difficoltà com'è lui».
N. Mun.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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