IL PERSONAGGIO
Una vicenda famigliare personale che si inserisce nella storia

Martedì 18 Febbraio 2020
IL PERSONAGGIO
Una vicenda famigliare personale che si inserisce nella storia geopolitica internazionale, ancora attuale come lo è stata nel Novecento e lo è ancora oggi.
Vita e scrittura si fondono in Hisham Matar, scrittore libico che sarà omaggiato a Pordenone dal festival Dedica, che lo vedrà ospite d'onore di una serie di conversazioni, presentazioni di libri, letture teatrali, musica, fotografia e illustrazione dal 7 al 14 marzo, per un totale di quattordici appuntamenti.
TEMI UNIVERSALI
Esilio, perdita, dolore, separazione, assenza, effetto terapeutico della bellezza sono alcuni degli argomenti affrontati nei romanzi di Matar, uno dei quali gli è valso nel 2017 il prestigioso premio Pulitzer. Nato a New York nel 1970 poiché il padre, Jaballa Matar, lavorava per la delegazione libica alle Nazioni Unite, all'età di tre anni ha seguito la famiglia prima a Tripoli e poi a Il Cairo, visto che nel frattempo il genitore era entrato in rotta con il regime di Gheddafi. Proprio in Egitto Jaballa Matar venne rapito nel 1990 dagli agenti dei servizi segreti egiziani e consegnato alla Libia, dove venne detenuto nella prigione di Abu Salim dalla quale riuscì a fare avere sue notizie alla famiglia in due occasioni per poi svanire nel nulla. Temi che ricordano, a Pordenone, la vicenda del ricercatore friulano Giulio Regeni, sequestrato, torturato e ucciso a Il Cairo malgrado siano trascorsi trent'anni e cambiati gli uomini alla guida del paese africano, e affrontati in romanzi come Anatomia di una scomparsa e Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro (editi in Italia da Einaudi), che racconta del suo viaggio in Libia del 2012, sulle tracce di un padre che, usando le sue parole, «è morto ed è anche vivo».
IN CALENDARIO
Tra gli appuntamenti nel programma messo a punto da Claudio Cattaruzza per Thesis, l'associazione che organizza Dedica Festival, da seguire quelli d'apertura sabato 7 marzo al Teatro Verdi di Pordenone: alle 16.30 a dialogare con l'ospite anglo-libico sarà la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi, autrice anche della lunga intervista inserita nella monografia Hisham Matar realizzata per il festival e che contiene due inediti scritti in esclusiva per la rassegna; ancora in teatro, alle 20.45, ecco la lettura scenica de Il ritorno, in forma di concerto con l'attore di Michele Riondino (Il giovane Montalbano) e il musicista e compositore pordenonese Teho Teardo. Sarà invece il regista e attore Mario Perrotta a proporre la lettura scenica, mercoledì 11 marzo alle 20.45 nel Convento San Francesco, di Anatomia di una scomparsa, romanzo in cui Matar ritorna su uno dei temi che attraversa la sua opera, ovvero quant'è dolorosa l'assenza di una persona amata soprattutto quando questa assenza non è giustificata da nulla. Seguiranno altri incontri dedicati alla situazione geopolitica della Libia, alla questione delle migrazioni e ai vari libri di Matar.
INCROCI DI CIVILTÀ
Nell'ambito dei rapporti di collaborazione fra il festival e gli atenei italiani ed europei, martedì 10 marzo, alle 11, tornerà il prestigioso appuntamento che porterà l'ospite di Dedica a Venezia, all'Università Ca' Foscari, con la conversazione di Hisham Matar dal titolo L'arte di guardarsi, in collaborazione con Incroci di civiltà. Un incontro che anticipa quello del 12 marzo, alle 20.45, quando nel Convento San Francesco a Pordenone lo scrittore (che riceverà il Premio Crédit Agricole Friuladria Una vita per la scrittura) presenterà in anteprima il suo nuovo libro Un punto di approdo (in uscita per Einaudi), che racconta il suo rapporto con Siena, nel corso della conversazione Ripartire da Siena. Ambrogio Lorenzetti, la scuola senese e l'anima di una città fra arte e condizione umana, in dialogo con la saggista ed esperta di storia medioevale Chiara Frugoni.
Lorenzo Marchiori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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