IL PERSONAGGIO
Rompere gli schemi, utilizzare un linguaggio inedito, sperimentare

Lunedì 21 Ottobre 2019
IL PERSONAGGIO
Rompere gli schemi, utilizzare un linguaggio inedito, sperimentare nuove strade, trovare sintesi originali. Si può riassumere così la filosofia che sottende l'opera di Andrea Vettoretti, classe 1974, musicista trevigiano di fama internazionale, noto per aver sdoganato e fatto apprezzare a un vasto pubblico la chitarra classica. Ed è proprio con questo intento che Vettoretti sarà protagonista di una nuova versione del dramma teatrale di Pirandello L'uomo dal fiore in bocca con Michele Placido, dove interpreterà la sua musica. La première è prevista per il 27 ottobre a Città del Castello (è già sold out) e il chitarrista suonerà sul palco in trio, insieme alla violoncellista Riviera Lazeri e al violoncellista Fabio Battistelli.
A TEATRO
«Con Michele e Gerardo Placido, quest'ultimo regista della rappresentazione, abbiamo iniziato un percorso di destrutturazione dell'opera pirandelliana, in cui il solco della tradizione si continua a intravedere. Non è stato facile, perché L'uomo dal fiore in bocca è già di per sé una sfida per tutti i registi e gli attori teatrali» spiega il musicista. L'ensemble suonerà sul palco per tutta la durata della rappresentazione (e questa è una novità) e Vettoretti eseguirà anche dei suoi inediti. «La composizione è arrivata dopo un percorso rigorosamente classico ed è il mio modo di esprimere le emozioni: la sola interpretazione, anche se di brani scritti appositamente per me, mi limitava. Definisco il mio genere new classical world, che spiega da una parte l'esigenza di non abbandonare l'identità della musica classica, che conferisce profondità e spessore, dall'altra la spinta ad aprirsi a nuove influenze e a generi diversi, a cogliere sensazioni e spunti che derivano dalla mia quotidianità e tradurli in musica».
LA MUSICA
Il risultato è una sintesi unica, che crea suoni caldi ed avvolgenti e una forza comunicativa fuori dal comune. Come dimostra per esempio Wonderland, l'ultimo dei suoi dieci album, che l'artista ha messo in scena e portato nei teatri internazionali. «È stato un viaggio musicale attraverso i personaggi di una delle storie più conosciute al mondo: Alice nel Paese delle Meraviglie» spiega Vettoretti. «E anche in questo caso è stato prioritario rompere gli schemi: ho suonato in piedi e in mezzo al pubblico perché non volevo che si creasse una distanza tra chi sta sul palco e il pubblico, il tutto arricchito da un attento light design, con effetti e colpi di scena». Suggestioni che saranno alla base anche del nuovo progetto di Vettoretti, a cui sta lavorando da un anno. «Sarà un'opera dedicata all'universo e ai suoi suoni, partendo dalla Creazione e arrivando al pianeta Terra. L'album uscirà a fine 2020 e sarà frutto della mia collaborazione con astronomi e scienziati» racconta l'artista. «Avrò la possibilità di utilizzare i suoni dello spazio, emessi dai pianeti millenni fa e arrivati fino a noi oggi. Sono suoni primordiali e li userò puri nella mia musica. Con quest'opera voglio anche lanciare un messaggio: invece di pensare a colonizzare Marte, meglio dedicarsi a salvare il nostro pianeta». L'opera di Andrea Vettoretti, insomma, racchiude sempre un doppio sguardo al passato e al futuro. Come racconta la sua carriera musicale, prima della svolta come compositore: diplomato in Conservatorio con il massimo dei voti, il chitarrista ha continuato gli studi presso la prestigiosa Ecole Normale de Musique di Parigi, sotto la guida del Maestro, Alberto Ponce, dove ha ottenuto in soli due anni, il Diplome Supérieur de Execution e il Diplome Supérieur de Concertiste, massimo riconoscimento dell'Ecole. È stato protagonista di numerosi concerti e tournée internazionali: dalla Queen Elizabeth Hall di Londra, alla Salle Cortot di Parigi, facendo tappa nelle città più importanti al mondo.
Laura D'Orsi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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