IL PERSONAGGIO
Non pretendiamo che abbiate letto la monumentale Storia di Roma

Lunedì 26 Ottobre 2020
IL PERSONAGGIO
Non pretendiamo che abbiate letto la monumentale Storia di Roma di Theodore Mommsen, datata ma valida ancora oggi, ma se appena avete sbirciato le Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar (o se ne avete visto una delle mille rappresentazioni di Giorgio Albertazzi, che lo preferiva fra tutti) o se, almeno, avete palpitato per il destino di Massimo Decimo Meridio nel Gladiatore, beh, uno dei tre suggerimenti vi può essere utile se decidete di andare a cena in questo locale stellato di Oderzo, il Gellius.
Va detto subito che di stelle ne ha una ma ne meriterebbe sicuramente un paio. Alessandro Breda, 52 anni, l'anno prossimo festeggia i vent'anni di apertura di un locale che in molti, all'inizio, avevano giurato di poca vita. Invece, l'allievo di Gualtiero Marchesi che adesso insegna all'Alma di Colorno è riuscito dove altri avevano fallito. Oggi presenta un locale dai nuovi spazi e dal nuovo design frutto dell'ingegno di Alessandro Isola, architetto trevigiano con studio a Londra. Ha creato un gioco di contrasti tra l'antico e il moderno che valorizza l'uno e l'altro.
LUOGO ACCOGLIENTE
È un'esperienza unica, infatti, sedersi a tavola in un locale che è anche sede di un museo archeologico che negli Usa e in mezza Europa si possono solo sognare, ricco com'è di cimeli romani dai tempi di Augusto al primo secolo. Tra questi c'è anche la lapide con l'iscrizione di Gaio Gellius, a lui tributata dal figlio che aveva fatto carriera ed era diventato quadrumviro. Ecco il perché del nome del ristorante: Gellio era uno schiavo diventato libero, proprio come Proximo del Gladiatore interpretato da Oliver Reed.
Alessandro Breda è cuoco di capacità conosciute, dall'anima ancestrale e dallo spirito rivoluzionario. La sua filosofia mette insieme sapori impeccabili e contrasti bilanciati. La ricerca della piacevolezza è il suo obiettivo in cucina e l'autunno esalta le sue doti. Per convincervi, provate due piatti di stagione: il radicchio tardivo presentato assieme a chiodini, lamponi, crema di patate affumicate e grano saraceno. Una delicatezza futurista. Oppure assaggiate il suo risotto mantecato al baccalà, zucca e gelato alla cipolla: resterete ammirati.
LE RICETTE
Ma è l'uovo, regalo dei rettili a noi mammiferi, principio di ogni cosa, ad attirare la sua attenzione. Breda lo interpreta in due versioni. Nella prima diventa archetipo dell'autunno:l'uovo cremoso assieme ai cavolfiori, alle castagne e al tartufo nero è davvero interessante. Ancora uovo, anzi Ovo come lo chiama, ma questa volta come dessert. Quattro c si intersecano negli ingredienti: caco, cacao, cocco, curry. Al di fuori si presenta come un uovo croccante, all'interno esplode di sfumature dolci e sapori. Da provare.
Una curiosità. La collaborazione tra Breda, il maitre Mattia Garon e il sommelier Fabio Berrini Ceschi ha portato alla nascita dell'Opiter-gin, un gin tutto trevigiano che è utilizzato al Gellius in un piatto di pesce: branzino, finocchio e gin tonic. È un omaggio alla storia della città realizzato grazie alla Liquoreria Friulana di Spilimbergo. Il successo dell'Opitergin ha portato a raddoppiare la produzione, arrivando a cento litri.
Antonio Di Lorenzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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