IL PERSONAGGIO
In principio fu il buratto, un vestito fatto di tela grezza usato

Domenica 19 Agosto 2018
IL PERSONAGGIO
In principio fu il buratto, un vestito fatto di tela grezza usato per vestire il personaggio. Quindi venne la maschera realizzata in legno e caratterizzata per essere di volta in volta arguta, cialtrona, ingenua. Fin dall'inizio il burattino trovò la sua casa ideale, detta baracca, nelle piazze dove impersonava di volta in volta la voce del popolo, del buonsenso, della lotta tra il Bene e il Male dividendo lo spazio e il pubblico con i cantastorie e le marionette. Una tradizione durata secoli, con una funzione importante anche di divulgazione delle notizie, che l'avvento di radio, tv e giornali ha poi ridimensionato nel contesto più artistico del teatro di animazione.
Il miglior burattinaio d'Italia vive a Fratta Polesine, a due passi da Rovigo. Originario di Milano, dove è nato e cresciuto, Adriano Farinelli si è trasferito in Veneto negli anni 80. È lui che da diversi anni fa incetta di premi ai concorsi nazionali dedicati a questa forma d'arte teatrale. L'ultimo è stato il primo posto al 24° concorso nazionale Giovanna Daffini del comune di Motteggiana (Mantova) riservato ai cantastorie, dove ha sbaragliato un'ottantina di artisti.
I RICONOSCIMENTI
Ma prima erano arrivati il primo posto al concorso nazionale Ribalte di Fantasia di San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), rassegna che premia i migliori testi per spettacoli di burattini e che si tiene al locale Museo dei burattini e della civiltà contadina.
«Ed è la terza volta che mi premiano a questo concorso - racconta Farinelli - ero già arrivato secondo nel 1995 quando colpirono le mie produzioni ispirate alla tradizione popolare, (con particolare riferimento ai repertori della famiglia Sarzi), capaci di riportare il teatro dei burattini in un territorio, quello rodigino, ormai purtroppo privo di quest'arte. Nel 2010, invece, ho vinto il primo premio per le inusuali rappresentazioni burattinesche di pièces e di brevi copioni a tema risorgimentale».
Oltre che burattinaio, infatti, Farinelli è l'ideatore e direttore artistico delle Giornate carbonare, la rievocazione storica della Carboneria che a metà novembre impegna un centinaio di figuranti in costume tra i banchetti carbonari nelle ville storiche e gli arresti in piazza. Un evento che attira migliaia di visitatori. E c'è sempre lui dietro alla regia di un'altra rievocazione storica ispirata al Risorgimento: quella che a Lendinara, il 2 giugno, fa rivivere il passaggio di Giuseppe Garibaldi. Un impegno, che divide con la figlia, la regista Maria Selene Farinelli, al suo fianco anche nel Teatro Amico, che riunisce le attività della compagnia.
LA SQUADRA
Ma come lavora un burattinaio?
«Il teatro dei burattini funziona come una vera compagnia - spiega Farinelli - con attori, tecnici e rumoristi. Il gruppo di Teatro Amico è composto, oltre a me, da Morris Furegato (burattinaio e attore), Gino Bazzan (burattinaio e, tra l'altro, voce del Lupo nella favola Pierino e il lupo), Adriana Maragno (voce femminile ed animatrice), Maria Selene Farinelli (voce femminile e regista) e Tiziano Fontan (appena premiato come miglior attore caratterista nel festival nazionale di teatro dialettale di Agugliano, in provincia di Ancona). Abbiamo un repertorio vastissimo che portiamo in scena dove viene richiesto: scuole, piazze, feste, festival, laboratori didattici. Tra burattini e rievocazioni storiche si lavora tutto l'anno. Siamo stati contattati anche da Alberto Angela (per la puntata dedicata al Veneto nel ciclo Ulisse, il piacere della scoperta con un servizio dedicato alla Carboneria a Fratta) e per una fiction dedicata a Kafka».
Compagnia e teatro dei burattini si spostano su una Bianchina del 1968 completamente pitturata a mano. «Fa impazzire gli appassionati - commenta Farinelli -. Potremmo finanziare la compagnia solo vendendo le foto che ci chiedono di farsi alla sua guida. Ma i piccoli sgranano gli occhi soprattutto quando apro l'armadio con il guardaroba dei burattini, fatto su misura e con i mini appendini».
Quello dei vestiti è un punto di forza di Teatro Amico. Solo per le rievocazioni storiche vanta qualcosa come 200 abiti di tutte le epoche realizzati a Fratta, cioè da una tagliatrice, che lo fa per hobby, e da diverse sarte.
FATTO A MANO
La creazione dei burattini e dei vari personaggi, però, è tutt'altra storia.
«A Fratta c'era l'istituto delle suore Guanelliane - racconta Farinelli - e dal loro laboratorio uscirono le prime teste di cartapesta. A realizzare poi quelle in legno, fu un ragazzo dell'istituto artistico di Castelmassa che realizzò autentici capolavori come il Pinocchio con il naso che si allunga e che sbalordisce i bambini. Oggi lavoriamo con una ventina di burattini, ognuno con il suo guardaroba, il proprio repertorio e cambi d'abito. Un lavoro che richiede affiatamento, ma che entusiasma quando, dall'altra parte, si sente la risposta del pubblico. Non solo i bambini, ma anche gli adulti, che riscoprono il bambino dentro di loro».
I burattini, che non vanno confusi con le marionette (mosse grazie a a fili) sono pezzi pregiati e costosi, perché realizzati a mano e con accorgimenti speciali per animarli sulla scena. L'attore più famoso della compagnia è il personaggio Salacca, che si esprime in dialetto, ma altrettanto successo riscuotono Pinocchio o il Lupo.
«Da ben 200 anni il Polesine non vanta una compagnia di burattinai stabile - afferma Farinelli - ma il nostro gruppo amatoriale, che da quasi 30 anni diverte grandi e bambini, non sta certo facendo sfigurare questa provincia, sia negli spettacoli dove ha raggiunto un alto livello professionale, sia per i risultati dei testi scritti».
E sono proprio i testi di Farinelli che si impongono nei vari concorsi. «Bisogna sempre capire a che pubblico ci si rivolgerà. E fondamentale si è rivelata la collaborazione di mia moglie che mi ha consigliato fin dall'inizio di coinvolgere chi è seduto in platea. Quando chiedo dove è scappato il lupo, i bambini rispondono entusiasti, e a volte c'è chi piange perché parteggia per il lupo».
Nicoletta Canazza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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