Il Pd sonda un candidato interno e Bettin evoca un Cln per Venezia

Giovedì 20 Febbraio 2020
Il Pd sonda un candidato interno e Bettin evoca un Cln per Venezia
ELEZIONI COMUNALI
MESTRE Ore cruciali per il centrosinistra che lunedì si era dato due giorni di tempo per risolvere la questione candidatura alle comunali di fine maggio, con l'obiettivo di togliere la poltrona da sotto a Luigi Brugnaro e, in subordine, di ricostruire un fronte delle opposizioni che si era sfaldato con le dimissioni di Giorgio Orsoni e che in questi ultimi cinque anni è mancato.
«Stiamo facendo di tutto per tenere unita la coalizione e non disperdere il lavoro fatto fino ad ora sin dall'anno scorso» commenta i parlamentare veneziano del Pd Nicola Pellicani. Lo stesso afferma Ugo Bergamo per la parte dei moderati con Più Europa, Italia in Comune e Italia Viva: «Credo sia suonato il campanello della fine ricreazione e che adesso si debba dimostrare di avere un senso reale della situazione. Penso che il filo che unisce la coalizione non sia ancora spezzato ma non si può perdere più tempo: uno stillicidio come quello che abbiamo vissuto fa male a tutte le forze del centrosinistra e alla stessa pubblica opinione che si disorienta. Quindi dobbiamo recuperare credibilità e autorevolezza».
Gianfranco Bettin della sinistra riunita ne Il nostro impegno per la città (Articolo 1, Verdi, Possibile, Sinistra italiana e Rifondazione) ha affidato il suo pensiero a un lungo post pubblicato nel profilo facebook dal titolo emblematico «Inginocchiarsi davanti al leone», quello di San Marco ai cui piedi si deve porre chi detiene il potere politico e istituzionale «e chi provvisoriamente lo detiene perché è simbolo dell'evangelista ma anche dell'entità territoriale, della patria come terra e cultura, discendenza ed evoluzione, radicamento ed essenza di Venezia». Il presidente della Municipalità di Marghera invoca una sorta di Cln civico, un Comitato di liberazione di Venezia perché «la posta in gioco è altissima, per la prima volta dal 1945 rischiamo di avere la destra estrema al governo di Venezia», dopo che nel 2015 «questa politica ha occupato l'Amministrazione e la città, grazie a uno spiegamento di mezzi e risorse smisurato, a promesse poi tradite, naturalmente anche a causa di errori compiuti da precedenti amministrazioni, e anche dalla fortuna (per Brugnaro) di aver incrociato un quadro di risorse pubbliche (garantito dai governi di centrosinistra di questi anni) infinitamente migliore che nel periodo 2005 - 2015 segnato dall'iniquo Patto di stabilità, dai tagli dei trasferimenti pubblici, e dall'essiccamento della Legge speciale».
E dunque? Chi sarà il candidato o la candidata? Le consultazioni tra tutte le forze sono continuate intense anche ieri sera. Dopo i due tentativi falliti di proporre un candidato civico (prima il rettore Bugliesi poi l'imprenditrice Chiellino), il Pd ha preso in mano il timone e sta verificando la percorribilità delle due strade già anticipate: una figura di peso, come potrebbe essere il sottosegretario Pier Paolo Baretta (o in alternativa il collega Andrea Martella e il senatore Andrea Ferrazzi), oppure una figura nuova come Monica Sambo (o in alternativa Alessandra Taverna). (e.t.)
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