IL LIBRO
Una donna avvenente, mollemente adagiata su un divano intarsiato d'altri

Martedì 4 Agosto 2020
IL LIBRO
Una donna avvenente, mollemente adagiata su un divano intarsiato d'altri tempi, con un abito ricco di trine e merletti, un filo di perle tra le dita e uno sguardo ammaliatore. La copertina di Selvaggio è il cuore mostra con evidenza i tratti dell'ultimo romanzo di Nicoletta Canazza, scrittrice, giornalista e sceneggiatrice rodigina. Il libro, disponibile da pochi giorni e già in forte ascesa nelle classifiche di vendita di Amazon, è un genere nuovo per l'autrice, un romanzo rosa con il doveroso lieto fine.
«Merito della quarantena ha detto la scrittrice se il libro è uscito da un cassetto, dove giaceva quasi dimenticato da anni e senza un finale. La chiusura per l'emergenza sanitaria mi ha lasciato il tempo di sistemarlo e completarlo e mi ha anche convinta che questa storia romantica sia adatta a questo periodo, in cui si avverte il bisogno di spensieratezza. Non ho mai scritto prima d'ora un romanzo rosa, per cui non ero certa del riscontro, che invece è molto più lusinghiero del previsto. Quando ho ideato il testo, pensavo a una telenovela, quindi l'ho voluto ambientare in Messico e creare una vicenda ricca di imprevisti, complicazioni e sorprese».
PRIMO NOVECENTO
Il rosa dominante è dettato dal prevalere di sentimenti amorosi, di una sensualità mai volgare ma intensa, che anima i protagonisti e anche le figure in secondo piano. Ci sono incontri concordati e a sorpresa, approcci fortuiti e concordati, talora simili a contratti di collaborazione. Il testo è arricchito da un'ambientazione storica accurata nel primo Novecento messicano, al tempo della rivoluzione capeggiata da Pancho Villa per porre fine alla dittatura di Madero. Tanti e coerenti i dettagli di costume, politica e urbanistica, ma soprattutto gli elementi di genere. Vere protagoniste infatti, come è tipico per l'autrice, sono le donne, che spiccano con elementi psicologici finemente tratteggiati. Si evince una condizione femminile difficoltosa, sia per il periodo critico, sia per un retaggio millenario, ma con i primi barlumi di ribellione allo strapotere maschile, cui era necessario essere sempre legate, fosse per sentimenti o per interesse. Nella realtà latifondista rurale del primo Novecento, si avverte lo stridere tra le vecchie convenzioni sociali, matrimoniali, religiose, e il nuovo che incalza con una sferzata di novità, lusinghe, speranze. Molte di esse si rivelano solo illusioni, tanto da far presagire una lotta ancora lunga per una condizione migliorativa, ma nel contempo offrono il pretesto per un turbine di eventi, di passioni, colpi di scena che regalano pennellate gialle e anche noir alla vicenda che si rivela avvincente. Per informazioni: www.nicolettacanazza.it.
Sofia Teresa Bisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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