IL LIBRO
La vita è adesso. La partita di Stefano Borgonovo è solo apparentemente

Domenica 10 Dicembre 2017
IL LIBRO
La vita è adesso. La partita di Stefano Borgonovo è solo apparentemente terminata, gol e parole danzano ancora nel presente, in un indefinito tempo supplementare pieno di immagini, emozioni, grida di battaglia. Urla nel silenzio contro la Sla, la malattia che lo ha ucciso nel giugno 2013, dopo otto anni di corpo a corpo: prima non ne parlava nessuno, ma dopo la scelta - sua e della moglie Chantal - di rendere visibile quel calvario, la stronza (copyright Stefano) è diventata un nemico pubblico, sono aumentati i fondi per la ricerca, gli ammalati non sono più chiusi nelle loro case, prigionieri di un corpo immobile. «È vero - osserva Chantal - c'è un prima e un dopo quella decisione - presa dopo due anni di isolamento assoluto - di descrivere la sofferenza che ci stava devastando. L'abbiamo fatto per tutte le famiglie che si trovano a vivere l'incubo della Sla». Per dare fondi alla ricerca Chantal Borgonovo ora ha pubblicato Una vita in gioco, scritto con Mapi Danna ed edito da Mondadori, che sulla battaglia anti-Sla punta i riflettori, ma è anche (forse soprattutto) una grande storia d'amore, di amicizia, di gioco di squadra.
GOL E PAROLE
Un libro evento, già alla prima ristampa, che ha raccolto il testimone da un altro testo emozionante, Attaccante nato, che Stefano Borgonovo scrisse con Alessandro Alciato nel 2010, quando la stronza stava già infierendo sul suo corpo. Chantal, che con i quattro figli e gli amici più cari porta avanti l'impegno della Fondazione Borgonovo con la stessa determinazione da guerriera di quando era h24 accanto a Stefano, ha presentato il libro a Pieve di Soligo (davanti a centinaia di ragazzi e genitori dell'Eclisse Careni Pievigina) e poi a Cison di Valmarino, in un percorso che si annuncia lungo e gratificante. «A quattro anni dalla scomparsa di Stefano - spiega - avevo il timore che ci fosse una caduta di attenzione intorno alla sclerosi laterale amiotrofica e questo libro è stato un modo per far riguadagnare alla ricerca sulla Sla il centro della scena. Ma allo stesso tempo avevo voglia di raccontare di me e di Stefano, del nostro amore, di come la nostra famiglia ha retto l'urto, di come tanti amici ci sono stati vicini». E infatti, grazie anche alla scrittura precisa e potente di Mapi Danna, si riaccendono le luci: non solo l'interesse dei media ma pure quello delle istituzioni.
L'INCONTRO COL MINISTRO
Matteo Renzi ad esempio di Sla ha recentemente parlato a lungo da Fabio Fazio, e Chantal martedì prossimo avrà un faccia a faccia col ministro dello sport Luca Lotti. «Non so cosa mi vuole dire, tempo fa mi aveva promesso che ci saremmo incontrati presto, è stato di parola. È un segnale, importante». Un'occasione per fare gol, verrebbe da dire, ricordando quanti ne insaccò Stefano Borgonovo con le maglie di Como, Udinese, Fiorentina e Milan. Ma la forza intrinseca di Una vita in gioco sta aprendo molte porte, anche quelle del cinema. «Abbiamo avuto contatti con due registi - spiega Chantal - e ammetto che a me piacerebbe, magari una fiction su Rai1. Il nostro messaggio d'amore arriverebbe in tante case, a un pubblico amplissimo; io e Mapi siamo molto soddisfatte di come sta andando il libro, che è già in ristampa, ma sappiamo che non tutti hanno tempo e voglia di leggere. E, se lui volesse, sarebbe bello un cameo di Roby Baggio, che ci è sempre stato vicino, in ogni modo».
LE RISPOSTE DEL CALCIO
Il libro in effetti rompe anche molti luoghi comuni sui calciatori anaffettivi, accecati da soldi e gloria, presi solo a curare immagine e business. «La partita del 2008 a Firenze voluta proprio da Roberto Baggio - ricorda Chantal - è rimasta un'icona, la spallata che ruppe l'isolamento in cui stavano i malati di Sla. Tutti ricordano l'entrata al Franchi di Stefano sulla carrozzella, la commozione di Gullit, Maldini e degli altri ex compagni, i cori dei 27mila. Ma anche dopo quell'evento la nostra casa ha sempre accolto tanti sportivi che venivano a salutare Stefano e a darci il loro incoraggiamento». Dal mondo del calcio è arrivato anche il sostegno al lavoro della Fondazione Borgonovo del presidente della Figc del Veneto Ruzza, presente in platea all'incontro in Biblioteca a Pieve, il quale ha sottolineato l'importanza di uscire allo scoperto, di non lasciare i malati nell'isolamento: «È un libro che va letto e commentato a scuola, uno strumento per far riflettere i nostri ragazzi su aspetti importanti: amore, amicizia, spirito di gruppo, capacità di opporsi alle avversità. E anche i tecnici dei nostri vivai, invece di martellare i giovani calciatori su tecnica e tattica, dovrebbero parlarne».
FIFA IN DIFESA
La Fifa, che pure aveva fatto la sua parte nei giorni difficili della scomparsa di Stefano, si è invece tirata indietro quando Chantal Borgonovo ha chiesto un cambio di passo sulla lotta alla Sla e sulla ricerca. «Non riesco ad accettare l'idea - scrive tra l'altro la vedova dell'ex calciatore in Una vita in gioco - che non aiuti me, Stefano, tutte le mamme e i papà, i loro bambini iscritti in tutte le scuole calcio d'Italia, a cercare la verità». Ovvero, cosa c'è dietro la malattia del pallone: l'incidenza della sclerosi laterale amiotrofica tra i calciatori risulta 20 volte superiore a quella sul resto della popolazione. Un bollettino di guerra dietro quel rettangolo verde.
Tiziano Graziottin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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