IL LIBRO
La fotografia della malavita locale parte da un dettaglio, per poi allargare

Lunedì 21 Ottobre 2019
IL LIBRO
La fotografia della malavita locale parte da un dettaglio, per poi allargare l'inquadratura e coprire l'intera panoramica criminale del Veneziano. Il grandangolo (letterario) è quello di Maurizio Dianese: il suo Profondo Nordest è un romanzo che si muove con dinamiche da inchiesta, giornalistica o giudiziaria che sia. Due omicidi, apparentemente scollegati l'uno dall'altro, sono il punto di partenza da cui ricostruire le trame della Camorra tra le spiagge del litorale. Uno scontro tra bande, un regolamento di conti, un mezzo sbandato e un trafficante: questi i primi tasselli da cui partire per ricostruire il grande mosaico degli affari tra i Casalesi e la Mala del Brenta, dagli agganci con Felice Maniero al patto con il versante sandonatese di Silvano Maritan.
IL MONDO DELLA MALAVITA
Non si tralascia neppure l'excursus sulla divisione lagunare della banda Maniero (vedi Giovanni Giada, uomo di fiducia di faccia d'Angelo, a capo del gruppo criminale del centro storico dopo la sparizione dei fratelli Rizzi). Questo è il contesto in cui matura il doppio delitto scelto da Dianese come punto di partenza per il suo racconto, ma il punto d'arrivo è ovviamente un altro. Un contesto più moderno, attuale, dove le rapine e lo spaccio, core business della criminalità organizzata veneta tra anni 80 e 90, lasciano il posto agli appalti e alle campagne elettorali telecomandate. Agli appassionati di Gomorra (la serie tv ispirata al libro di Roberto Saviano) verrà in mente l'elezione a sindaco del Comune di Giugliano di Michele Casillo, amico e soprattutto pedina nelle mani del boss Genny Savastano. Profondo Nordest analizza un patto più o meno analogo, dove nonostante i nomi di fantasia di luoghi e protagonisti, Grisolea ricorda tanto l'Eraclea finita nel mirino della procura veneziana.
IL BURATTINAIO
Il burattinaio del romanzo di Dianese ricalca le gesta del boss Luciano Donadio, ago della bilancia, secondo l'inchiesta della finanza e della squadra mobile lagunare, delle elezioni che videro salire sulla sedia di primo cittadino Mirco Mestre. Profondo Nordest è un affresco (romanzato, ma non troppo) ante arresti. Descrive con dovizia di particolari le relazioni, gli affari e la storia dell'infiltrazione campana nel sistema economico e politico del Veneto orientale. La caratterizzazione puntuale dei personaggi principali, inoltre, permette un viaggio nella natura di questi celebri malavitosi: le loro debolezze, la loro ferocia, anche con qualche risvolto ironico.
Al lettore, inevitabilmente, viene da chiedersi quale sia il limite tra realtà e finzione. Dove si spinga l'inchiesta e in che punto, precisamente, incontri la prosa. O se quelle storie e quei personaggi che ancora mancano all'appello delle cronache giudiziarie, possano invece far parte di una qualche seconda fase della profezia.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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