IL LIBRO
Hanno iniziato nel 2018 con il primo libro, Profili veneziani, la Venezia

Lunedì 10 Agosto 2020
IL LIBRO
Hanno iniziato nel 2018 con il primo libro, Profili veneziani, la Venezia che non ti raccontano, acquistabile anche dal loro sito e oggi ecco che esce, scaricabile gratis on line, Sartre e Venezia - Sartre et Venise, fotografie di Franco Mapelli, testi del regista francese Patrick Guinand: sesto volume dei libri di ytali (ytali.com), testata giornalistica on line nata a Venezia nel 2015 da un progetto del giornalista Guido Moltedo che ne è anche il direttore. Sartre a Venezia esce a 40 anni dalla morte del grande filosofo francese (15 aprile 1980) e apre una finestra sul rapporto intercorso tra una delle figure più importanti della cultura del Novecento e una delle città più carismatiche al mondo. Il risultato è un puzzle armonico che alterna foto a testi scritti (in due versioni italiana e francese). Protagonisti: Venezia attraversata dal turista riluttante Sartre, che in varie occasioni si ritrova a percorrerne calli e campielli con in mano un taccuino per appunti. Note, pensieri e riflessioni che saranno poi convogliati in La regina Albemarle. O l'ultimo turista, di cui qui vengono offerte parecchie intriganti citazioni; quasi delle didascalie alle foto in bianco e nero di Mapelli (scattate tra gli anni '70 ad inizio anni 90) che, di pagina in pagina, commentano silenziose.
LA CITTÀ
Visioni della città e piani temporali diversi così si incrociano, tracciando strade che si prestano ad essere percorse dal lettore con passo lieve e curioso. Senza escludere i mesi dell'oggi, quelli disegnati dalla pandemia e dal lockdown; il vuoto e lo splendore nudo della città che non cambia malgrado tutto cambi. Tratti ben delineati nella prefazione di Moltedo che ci regala poi l'immagine di Sartre a Venezia nel 1951, quando la città è ancora dei veneziani, con i suoi abitanti, con pochi alberghi e ristoranti, con i ritmi di un centro urbano vivo, con le sue bellezze, molto più affascinanti di quanto non lo siano oggi. Con un turismo che non è ancora industria, ma la cui degenerazione - spiegherà poi Guinard - il filosofo sembra già cogliere in nuce. Annota infatti Sartre: Non c'è città al mondo che non si popoli di cadaveri, basta spargere un po' d'insetticida turisticoIl turista è un uomo di risentimenti. Uccide. Non sente i veneziani che sfiora, non li vede. Le riflessioni del regista francese su quanto scritto da Sartre ci portano dritte dentro al rapporto carico di ossimori tra Sartre e Venezia. Guinand parla di bipolarità. Amore e orrore. Una meraviglia di riflessi, nei giochi d'acqua e di luce. Ma poi il nero dell'acqua che dà alla città intera un leggerissimo colore d'incubo. Tornando al presente, ci troviamo ora ad uno snodo storico in cui è d'obbligo interrogarci su quale futuro si prospetti per la città.
Giulietta Raccanelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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