IL LIBRO
E' una fiaba, ma anche un percorso intellettuale. Un po' Pinocchio,

Martedì 17 Ottobre 2017
IL LIBRO
E' una fiaba, ma anche un percorso intellettuale. Un po' Pinocchio, un po' Peter Pan. È la storia di Numero Primo, bambinetto strano che stravolge e irrompe nella vita del povero Ettore, fotoreporter di guerra, quasi sessantenne che si ritrova a fargli da padre. Non sarà facile anche e soprattutto perchè è stato desiderato e pensato da una madre iper-scienziata, ma concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale avanzatissima, tanto da aver sviluppato un sentimento e una coscienza. Non è la trama dell'ultimo film hollywoodiano (anche se un po' lo potrebbe essere o diventare), ma un nuovo libro, scritto a quattro mani da una coppia inedita come il sociologo Gianfranco Bettin e l'attore e regista Marco Paolini dal titolo Le avventure di Numero Primo (Einaudi 334 pagine, 19 euro) che esce oggi in tutta Italia e al quale farà da appendice anche uno spettacolo teatrale, che girerà la Penisola e che approderà dal 26 al 29 ottobre al Teatro Goldoni, a Venezia; e successivamente a Padova, al Verdi, dal 22 al 26 novembre.
IN TEATRO
«Il nome se lo è scelto da solo - sottolinea Gianfranco Bettin - È un bimbo di 5-6 anni. È una specie di Pinocchio di questo millennio, non ha un Geppetto d'attorno, ma l'amore struggente di una mamma che lo ha desiderato. E così fa irruzione nel mondo, con tutte le peripezie che un ragazzino può avere in un percorso on the road in un territorio che è pressapoco il nostro Nordest: dalle Dolomiti a Gardaland; da Venezia a Mestre, a Marghera che si trasforma in un luogo ghiacciato fino a toccare il Friuli per sconfinare nei Balcani fino ad arrivare in una sorta di flashback nel Mar dei Coralli». Insomma, un'avventura, ma anche un modo per appassionarsi ad un bambino buono che ad un certo punto deve fare i conti (e gli adulti con lui) con il Male, qui rappresentato da una multinazionale che vorrebbe appropriarsi della sua felicità, che cerca di blandirlo e che vuole farlo prigioniero. Insomma, una sorte di Erode. O per restare in tema di Mangiafuoco.
TRA PINOCCHIO E PETER PAN
«E ci sarà anche lo spettacolo che è parte di questo libro rivela Marco Paolini - Come per altri lavori ho tagliato, modificato, cambiato, recitato questa bozza di spettacolo in giro per la provincia. Ho raccolto pareri, ho cambiato e limato le parti. È uno spettacolo in itinere. Ci vorranno anni perchè diventi definitivo». Le avventure di Numero Primo si sviluppano in più paragrafi e il primo di essi è il capitolo 2 in rigoroso ordine da numeri primi. «Abbiamo impiegato due anni - confessa Bettin - Prima ci siamo limitati ad un soggetto, poi via via è venuto il resto. E alla fine ne è uscita un'avventura avvincente, che offre una suggestione, e che affonda la sua storia in una serie di libri di divulgazione scientifica tra fisica, intelligenza artificiale e meccatronica. Perchè, giorno dopo giorno, il nostro stile di vita è condizionato nel bene e nel male dalla tecnologia, con tanto di preoccupazione per il futuro».
IL NUMERO PRIMO
E Paolini aggiunge: «Questo bimbo si sceglie il nome, un po' come fanno i Papi... A noi è venuto così questo nome. Non ci sono state discussioni. È un ragazzino unico, diverso, ma unico. E ci testimonia anche i rapporti che noi abbiamo con la tecnologia; con la gente che lui da bimbo affronta con una generosa empatia, anche verso chi vorrebbe trattarlo male. Ma lui è un ragazzino saggio. Il mio problema, come attore, è stato quello di non pontificare, di raccontare una vicenda come se unissi i puntini, con le parole, facendo nascere un disegno».
Paolo Navarro Dina
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