IL LIBRO
Da giornalista Vittorio Pierobon ha sempre avuto e ha tutt'ora due passioni,

Martedì 1 Dicembre 2020
IL LIBRO
Da giornalista Vittorio Pierobon ha sempre avuto e ha tutt'ora due passioni, due attitudini: le notizie e le persone. Non c'è mai disgiunzione tra una notizia e le persone che ne sono protagoniste. E da questa fusione nascono le storie, quelle belle. Saperle raccontare è senso dell'umano prima che una questione di tecnica letteraria. Ecosfide (Ediciclo editore, 167 pagine) è un libro che raccoglie una ventina di storie, raccontate e pubblicate in tempi diversi su Il Gazzettino (di cui Pierobon è stato vicedirettore per 15 anni), il che come dice Mauro Corona nella prefazione nulla toglie al valore delle pagine. «Nella mia caccia alle notizie scrive Pierobon nell'introduzione ho incontrato persone belle dentro, ricche di valori e ideali, che mi hanno trasmesso qualcosa che ho cercato di raccontare nel modo più semplice e chiaro possibile, come mi ha insegnato Giorgio Lago, un maestro di giornalismo».
Le persone, le storie raccontate da Ecosfide, sono dunque legate da questo doppio filo: valori e ideali. Ai quali si aggiunge la forza di scelte di vita che, oggi più che mai, hanno a che fare con l'incombenza di un momento storico in cui la Natura sembra nemica. Non per niente uno dei gruppi in cui nel libro sono riunite le storie si intitola Vivi divergente. Che è diverso da Vivi alternativo: significa seguire la strada della crescita attraverso sentieri creativi, significa tracciare rotte nuove, per restare negli ambiti dei protagonisti di questo libro. Un passo avanti rispetto al Think different che spopola come regola dei nuovi guru del successo.
Venti storie, si diceva. E vederle riunite, dopo averle lette sulle pagine de Il Gazzettino, conferisce un senso di unitarietà al messaggio di questo lavoro: la natura domina, alla fine ha sempre ragione e quindi queste persone emergono perché hanno capito come assecondarla, viverla, rispettarla, entrarci dentro senza snaturarla né snaturarsi. È un modello che va oltre la resilienza, perché diventa reazione attiva e positiva. Tutti i protagonisti delle storie di Pierobon hanno realizzato se stessi attraverso le proprie ecosfide, scelte private e quasi intime, diventate però paradigma di modelli di vita. Un ambientalismo non di facciata, non sbandierato nei cortei, nei social o vissuto come antagonista nel nome di una decrescita felice. Tutt'altro, sono tutti pionieri di una crescita felice, umana e privata prima che collettiva.
Molte di queste storie forse sono già note, ma è nuovo il modo di raccontarle, di metterle in fila, cambia la lente di ingrandimento attraverso cui questi personaggi vengono raccontati, con semplicità e chiarezza. E sono vicine a noi sia per la carica umana che sanno esprimere, sia per contiguità geografica, dal momento che i protagonisti raccontano il loro rapporto con la natura e l'ambiente del Nordest, dalle montagne al mare e alla laguna. Camminatori, pedalatori, guardiani del bello e del vivere su lunghezze d'onda diverse, narratori: ecco chi sono i 20 protagonisti. Ci sono quindi tra gli altri Tom Perry (il vicentino che sfida le vette scalzo), Andrea Spinelli (che ha domato un cancro e smentito le orevisioni dei medici camminando e camminando), Maria Luisa De Bin e Paolo Beraldo (che vivono su un rimorchiatore nella laguna di Venezia), Alessandro Sarno (l'ex manager diventato fotografo di successo alle Bahamas inseguendo un sogno), Davide Prevedello (che insegna ad amare il cinguettio degli uccelli in laguna), Ilaria Panozzo (che a 35 anni ha trasformato Forte Corbin sull'altopiano di Asiago in un museo, dando un senso al sogno del nonno e del padre). Ogni storia si incastra alla perfezione nel senso del libro. Racchiuso, probabilmente, nella frase di Piero Marò, il ragazzo di San Daniele del Friuli che ha adottato una delle querce più longeve d'Italia, che lui chiama La Vecia: 600 anni portati con fierezza a Villanova di Portogruaro. La sua missione è (anche) salvare questa pianta secolare. «Se morirò prima di questo albero dice Piero - posso dire di aver dato un senso alla mia vita».
Davide Scalzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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