IL LIBRO
A un anno dal bicentenario dalla nascita di Emily Brontë, autrice

Sabato 9 Novembre 2019
IL LIBRO
A un anno dal bicentenario dalla nascita di Emily Brontë, autrice di uno dei caposaldi della letteratura inglese quale è Wuthering Heights (Cime tempestose), la studiosa veronese Paola Tonussi torna ad occuparsi della vita e dell'essenziale lascito letterario di una scrittrice assurta - dopo la prematura morte (nata a Thornton nello Yorkshire nel 1818, visse a Haworth dove scomparve nel 1848) - a vero e proprio mito. Emily Brontë (Salerno Editrice, pp. 408, euro 29,00) si pone quale nuova completa guida ad un'esistenza inscindibile dal legame con i fratelli, Charlotte (autrice di Jane Eyre), Branwell e Anne, e difficilmente ricostruibile dalle fonti dirette: solo qualche biglietto di compleanno, alcune lettere e dei compiti in francese portano firma autografa. Certa critica non ha pertanto esitato, come ricorda la Tonussi nella prefazione, ad abbandonarsi alla suggestione: «Pochi fatti scarni da cui partire, essenziali ma insufficienti, di qui la ripetuta tendenza biografica alla congettura o alla creazione di miti per riempire il vuoto». Quest'ultimo, tuttavia, «popolato dalla sua lirica, dalla musica dei suoi versi». Vero e proprio unicum il romanzo Wuthering Heights, con i protagonisti di una storia d'amore tra le più celebri in letteratura (e cinema, visto l'interesse dimostrato dalla settima arte nello sceneggiare il testo): «Catherine Earnshaw e Heathcliff sono Emily Brontë scrive la Tonussi ma le loro parole non si possono comprendere razionalmente, vanno accolte, ascoltate come il vento di brughiera di cui sono figli».
ICONA ROMANTICA
Nell'immaginario tramandato dai testi scolastici, la scrittrice era talora interpretata quale icona romantica, prematuramente scomparsa dopo una vita di solitudine e silenzio alla canonica di Haworth; altrove, invece, titanica figura connotata da raro stoicismo. La sorella Charlotte la definì «più forte di un uomo, più semplice di un bambino, la sua natura era unica», contribuendo alla costruzione dell'immagine, e pure la prefazione firmata per Wuthering Heights spostò non pochi baricentri critici da una imparziale lettura. «Emily fu una bambina sognante, di robuste dolcezze, impulso e amore per la solitudine, un'adolescente che cercò la propria voce e affermò la propria indipendenza, ribelle e autonoma fino alla fine», riassume la Tonussi a proposito di una figura, anche per parametri di giudizio odierni, «molto moderna». L'autrice del saggio, membro della Brontë Society, nella sua ricerca si è immersa nei luoghi cardine della scrittrice, per coglierne le più diverse sfumature, ampliando inoltre il racconto ad approfondimenti storici sulla dura condizione attraversata dall'Inghilterra di metà Ottocento.
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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