Il Leone d'Argento di Batelaan apre la Biennale Teatro

Martedì 23 Luglio 2019
L'EVENTO
Nella Storia delle Storie del regista olandese Jetse Batelaan c'è spazio anche per una famiglia i cui membri assomigliano al presidente statunitense Donald Trump e alla cantante Beyoncé: spetta a loro dare consigli esistenziali al proprio figlio, che in tenuta sportiva juventina manifesta tratti comuni a Cristiano Ronaldo. Giganti di cartone che ieri - a loro si è aggiunto nel finale pure il leader nordcoreano Kim Jong-un - si aggiravano ben manovrati e doppiati da veri attori sul palcoscenico del Teatro Goldoni, assieme ad un istrionico parterre di esseri primitivi alla scoperta del mondo: tra oggetti reperiti in scena e tra il pubblico in sala! Ovviamente, visti i nomi coinvolti, non sono mancate sottili ironie, come l'euforico simil Trump tentato dal calarsi i pantaloni, o di far bere una birra al simil Ronaldo che, nel copione, ha solo otto anni. A Batelaan ieri è stato assegnato il prestigioso Leone d'Argento quale voce emergente nel panorama mondiale della drammaturgia, nella giornata di apertura del 47. Festival del Teatro della Biennale di Venezia. «Un artista che ha saputo imporsi nel panorama internazionale con una forte impronta personale», ha recitato la motivazione letta dal presidente della Biennale, Paolo Baratta, e dal direttore del settore teatro, Antonio Latella. «Proponendo opere di forte impatto visivo ha proseguito quest'ultimo - Batelaan rilegge i miti contemporanei creando una magia scenica in grado di sedurre anche lo spettatore più scettico, grazie ad un uso sapiente della macchina teatrale; rivolgendo per scelta le sue opere principalmente a un pubblico di adolescenti o bambini, Batelaan riesce a coinvolgere persone di ogni età, caratteristica che è propria del grande teatro popolare».
IRONIA IN PALCOSCENICO
Il teatro per ragazzi, così, torna a ricoprire con Batelaan un'importanza fondamentale nel mondo della drammaturgia contemporanea, come ha dimostrato The Story of the Story. Certo, si fatica un poco a ritenerlo puro teatro per ragazzi, visti i messaggi insiti e un immaginario scenico assai lontano da quello fiabesco o avventuroso con cui solitamente si connota il genere. È proprio il pubblico adulto infatti a lasciarsi catturare dalle mille trovate anarchiche e spiazzanti che Batelaan dissemina scena dopo scena. Non a caso, nel ricevere la motivazione, il quarantenne Batelaan ha insistito riguardo la dimensione di scoperta che intende proporre: «È importante trasmettere ai ragazzi - ha spiegato - ciò che non sanno, il mondo a loro sconosciuto, avvicinarli all'arte del reale senza infingimenti».
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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